Nell’area concettuale del cittadino desideriamo convogliare due rilievi importanti. Da un lato, i media mettono in relazione gruppi diversi di persone, grazie alla loro disponibilità a essere ambiente, terreno, habitat degli scambi comunicativi: infatti, proprio la rete planetaria delle comunicazioni mediali caratterizza e connota la nostra idea di mondo globale. Dall’altro lato, i media contribuiscono in modo determinante a costruire la società e la cultura, proponendosi ancora una volta come luogo di riflessione, elaborazione e diffusione di modelli, esperienze, narrazioni esemplari, ecc. In altre parole, essere cittadini del mondo oggi significa anche, se non soprattutto, essere cittadini dei media. Non si partecipa pienamente alla costruzione della società se non si hanno gli strumenti adatti a entrare in relazione con le componenti sociali attraverso la “mediazione dei media” (in questa dimensione concettuale “media” significa pienamente “ciò che filtra/permette la mia presenza nel mondo”).
Si tratta allora di mettere a tema proprio le strategie di costruzione simbolica della realtà, cioè le modalità con cui i media creano e distribuiscono modelli sociali forti e condivisi. Significa comprendere in che modo un serial americano di successo non solo mi racconta una storia, ma contemporaneamente mi mette in contatto con un mondo particolare (facendomi entrare in relazione mediata con la società americana e le sue categorie sociali, che potrei incontrare altrimenti solo facendo un viaggio negli U.S.A.) e mi presenta, attraverso personaggi e azioni, una serie di modelli di comportamento tipici. Ad esempio, in televisione io posso attingere infinite figure di adulti, bambini, genitori, insegnanti, studenti, uomini di potere, dalle quali attingere per farmi un’idea di ciò che la cultura sociale si aspetta da me e degli atteggiamenti che sono ritenuti più o meno conformi al ruolo. In questo modo i media funzionano come potenti fattori di socializzazione: mi mettono in rapporto con aspetti importanti della vita (facendomi fare esperienze mediate della realtà), arrivando a modificare la mia posizione nella rete di relazioni sociali. È sempre opportuno chiedersi: “Questo messaggio modifica la mia relazione con gli altri e con il mondo? Il messaggio mi aiuta a capire meglio la realtà? In che modo questo messaggio mi mette in relazione con gli altri?”. Soprattutto in ottica neo-mediale (con la diffusione delle reti telematiche, lo sviluppo dei sistemi interattivi e la semplificazione delle interfacce informatiche), sembra effettivamente realizzarsi l’ipotesi che i media siano uno strumento di compartecipazione alla costruzione della civiltà.
La media education ha sicuramente il compito di instradare gli studenti verso una piena consapevolezza del grande potere sociale dei media e di suggerire vie percorribili per un’attiva cooperazione alla formazione della società.