L’IA può essere di aiuto nella creazione di materiali didattici innovativi, può snellire molte attività di routine, liberando tempo prezioso per il docente che può dedicarsi all’interazione con gli studenti e alla progettazione didattica. Come coordinatrice di classe uso l’IA per predisporre i verbali, e come docente ho organizzato lezioni su argomenti interdisciplinari e attività laboratoriali
Condivido quanto scrivi, in particolare l’aiuto nella creazione di supporti didattici non per forza innovativi e lo snellimento delle attività rutinarie… io al momento mi trovo ancora in una fase di curiosità e di scoperta interessata per cui sto apprendendo da tutti Voi. Grazie
EMANUELA M
Penso che questa sia la funzione dell’IA che mi potrebbe risultare più utile dato che insegno nella scuola primaria e in questo momento non riesco ad immaginare di poterla utilizzare in classe con i miei alunni di prima.
Paola I
Credo che l’introduzione dell’IA nella professione docente possa rappresentare un’opportunità se il cambiamento coinvolgesse vari aspetti, sia quelli legati ai metodi di insegnamento sia quelli vicino alla formazione dei docenti. Per quanto riguarda le sfide alcune sono “pratiche”: il docente, cioè, dovrebbe avere le competenze necessarie per utilizzare strumenti avanzati; altre etiche.
In generale credo che l’IA possa trasformare positivamente il mondo della scuola solo attraverso un uso consapevole, mettendo sempre al centro il contributo umano.
Come insegnante di matematica ho provato alcune volte a far risolvere degli esercizi chiedendo che venissero eseguiti e spiegati tutti i passaggi per poter condividere il materiale con i ragazzi più in difficoltà, ma molto spesso ho riscontrato banali errori di calcoli che vanificano tutto il mio tempo speso in questa attività.
Le sfide e le opportunità dell’Intelligenza Artificiale Generativa nella professionalità docente
L’introduzione dell’Intelligenza Artificiale Generativa (GenIA) rappresenta una rivoluzione che pone al centro del dibattito educativo sia opportunità che sfide. Tra le principali sfide, emerge la necessità di una formazione continua per i docenti, volta ad acquisire le competenze indispensabili per l’uso consapevole e critico di strumenti avanzati. L’integrazione dell’IA solleva inoltre questioni etiche, come la tutela della privacy degli studenti, e richiede una riflessione profonda per garantire che l’interazione umana, elemento centrale della relazione educativa, non venga marginalizzata. Un’ulteriore difficoltà riguarda la resistenza al cambiamento, poiché alcuni professionisti potrebbero mostrarsi diffidenti verso l’adozione di tecnologie che si discostano dai metodi tradizionali.
Tuttavia, le opportunità offerte dalla GenIA sono straordinarie. Essa permette di personalizzare l’apprendimento, sviluppando percorsi educativi su misura per le esigenze di ciascun studente, e di semplificare le attività di routine, come la correzione di esercizi o la gestione della documentazione, liberando tempo prezioso per l’interazione con gli alunni. Inoltre, l’IA favorisce l’inclusione e l’accessibilità, fornendo strumenti adattivi per studenti con bisogni speciali, e stimola la creatività, permettendo di progettare materiali didattici innovativi e interdisciplinari.
Un esempio pratico di utilizzo della GenIA nella mia pratica didattica riguarda la creazione di attività personalizzate per alunni con difficoltà di apprendimento. Attraverso strumenti di IA, posso generare esercizi interattivi che si adattano in tempo reale alle risposte degli studenti, sostenendoli nel loro percorso di crescita. Inoltre, ho utilizzato l’IA per velocizzare la stesura di verbali e pianificare laboratori interdisciplinari, integrando contenuti che uniscono tecnologia, creatività e competenze trasversali. Questo approccio non solo migliora la qualità dell’insegnamento, ma rafforza anche il legame tra le discipline, rendendo l’apprendimento più coinvolgente e significativo per gli studenti.
Credo fermamente che l’IA possa trasformare il mondo della scuola, ma solo attraverso un uso consapevole e responsabile, che metta sempre al centro il contributo umano e il benessere degli studenti.
L’intelligenza artificiale generativa può davvero trasformare l’esperienza educativa, soprattutto in termini di personalizzazione. Ecco alcune delle sue potenzialità principali:
1. Adattamento ai ritmi e agli stili di apprendimento
Gli strumenti basati su AI possono analizzare i progressi degli studenti e adattare i contenuti alle loro esigenze specifiche. Per esempio, un sistema di AI può proporre esercizi aggiuntivi per uno studente in difficoltà su un determinato argomento o offrire approfondimenti per chi mostra maggiore padronanza.
2. Feedback immediato e mirato
Gli studenti possono ricevere feedback in tempo reale su compiti e test, con spiegazioni personalizzate. Questo accelera il processo di apprendimento e riduce il carico per gli insegnanti.
3. Tutor virtuali personalizzati
I chatbot educativi possono fornire supporto continuo, rispondendo a domande, spiegando concetti e aiutando con i compiti. È come avere un tutor sempre disponibile.
4. Creazione di contenuti su misura
Con AI generativa, si possono creare materiali didattici personalizzati, come esercizi, quiz, video o spiegazioni scritte, che rispondono alle esigenze specifiche di una classe o di un singolo studente.
5. Inclusione e accessibilità
L’AI può supportare studenti con bisogni educativi speciali, creando risorse accessibili come testi semplificati, audio per non vedenti o esercizi specifici per chi ha difficoltà di apprendimento.
6. Sviluppo della creatività
Strumenti come ChatGPT o DALL·E possono essere usati per stimolare la creatività degli studenti, aiutandoli a scrivere storie, progettare progetti artistici o simulare esperimenti.
Sfide e responsabilità
Naturalmente, l’uso dell’AI generativa a scuola deve essere gestito con attenzione:
Etica e privacy: Proteggere i dati degli studenti è fondamentale.
Ruolo dell’insegnante: L’AI è un supporto, non un sostituto. Gli insegnanti rimangono centrali per il pensiero critico e l’educazione emotiva.
Equità: Garantire che tutti abbiano accesso a queste tecnologie è cruciale per non amplificare le disuguaglianze.
Claudio D
Insegno laboratorio di elettronica e, quando la platea è stimolata, mi piace impostare la lezione pratica con i “metodi dell’ingegneria inversa”, con attività finalizzate all’analisi e alla risoluzione dei problemi usando varie tecniche e procedimenti generici appropriate/i al contesto individuate/i per l’occasione nel proprio bagaglio culturale o sperimentando nuove soluzioni avendo come guida l’idea dell’analisi critica con lo scopo finale della crescita personale e professionale.
Da circa un anno sto scoperto l’ IA.
Grazie a bravi formatori vedo che puo’ aiutarmi a fare molte cose:
– pianificare MODULI con contenuti in lingua
– diversificare le prove per alunni DSA
– creare contenuti di livello ( B1 o B2 ) per i miei alunni della scuola secondaria superiore
– creare mappe dando input ( uso CHATGPT)
– preparare riassunti per i ragazzi che necessitino di testi semplificati
Prima di creare input per la chatbot lavoro in modo selettivo. Il risultato poi lo posso migliorare. Il vantaggio è guadagnare tempo , consapevole che una buona didattica conta anche sul rapporto con i ragazzi. La scuola del XXI secolo è pero’ una scuola complessa….e io devo affrontare la sfida.
Buongiorno, nell’ istituto professionale dove insegno matematica da quest’anno si è deciso di valutare per competenze attraverso solo compiti di realtà.
Mi sono subito resa conto che creare compiti di realtà per qualsiasi argomento svolto e per un livello non proprio alto come quello dei miei studenti, non fosse obiettivo semplice da raggiungere. Ho provato ad usare l’IA ma ho capito subito che non lo facevo in maniera corretta. Spero tanto che questo corso mi dia una mano.
Mi è capitato di utilizzare la GenIA per pianificare e progettare delle unità di apprendimento di lingua inglese per classi della scuola secondaria inferiore. Ho trovato lo strumento molto utile perché dopo aver indicato le varie metodologie che avrei voluto utilizzare, non solo mi ha offerto percorsi diversificati sullo stesso argomento e mi ha suggerito siti dai quali attingere alcuni materiali audio e video, ma mi ha indicato anche specifiche attività per alunni BES. Ciò mi ha consentito di elaborare unità di apprendimento che fossero fortemente inclusive e accattivanti.
per quanto riguarda la mia esperienza personale. Ho provato proprio l’altro giorno ad a creare su Canva una verifica di grammatica, ma forse perchè nella mia testa mi ero già fatta una bozza di quello che volevo, non ho trovato esaustivo quello che cercavo e soprattutto mi sono accorta che quello che mi era stato preparato non sarebbe stato comprensibile ed eseguibile dalla totalità della classe, mentre io invece, cercavo proprio un aiuto nel rendere il mio lavotro più semplice. Ciò non toglie che magari non ricorrerò nuovamente a questo tipo di piattaforma per fare una verifica.
Parlando in generale, invece. Credo sia importante effetivamente una formazione specifica per l’intero gruppo classe e che questo tipo di formazione dovrebbe fare parte del monte ore della formazione scolastica e non che al contrario le insegnanti debbano seguire corsi di questo tipo per loro specifica iniziativa, soprattutto perchè ormai ogni scuola è dotata di tablet e tecnologia è una materia scolastica anche nella scuola primaria ma si da per scontato che debba essere eseguita dall’insegnante di matematica o scienze, mentre secondo me, dovrebbe essere una materia trasversale come l’educazione civica.
Se gestita correttamente, l’intelligenza artificiale può rappresentare un’opportunità straordinaria per migliorare la qualità dell’istruzione e preparare gli studenti a un futuro in cui le competenze tecnologiche saranno sempre più richieste.
Sono perfettamente d’accordo. Intanto l’IA può essere utilizzata per snellire il lavoro burocratico. Io sono insegnante di sostegno e la compilazione del Nuovo PEI è faticosa e spesso si rischia di essere ripetitivi. Non sono ancora riuscita a lavorarci. Mi riprometto di farlo. Inoltre, l’illusione di essere “tuttologi” si infrange ogni giorno sulle difficoltà legate alle singole discipline. Mi riferisco ovviamente ai percorsi SEMPLIFICATI che dovrebbero condurre lo studente BES con PEI al conseguimento del diploma di Scuola secondaria di Secondo grado. Tutto è da sperimentare e da provare, nei limiti delle proprie possibilità.
Raffaella V
Ritengo che le principali sfide legate all’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa nella professionalità docente sono:
1. Capire bene come utilizzare lo strumento nella propria attività: la rapida evoluzione sia delle IA generative e degli applicativi che sfruttano questa tecnologia, non mi permette di approfondire gli strumenti in maniera soddisfacente. Chiaramente, se ho una conoscenza superficiale di una tecnologia, non posso sfruttarla al meglio; la uso in modo limitato e non sempre correttamente.
2. Fonti delle informazioni: l’addestramento dei vari IA generative viene spesso fatto con materiale che si trova su internet – e su internet si trova di tutto. Non è possibile avere la certezza che le risposte ai prompt siano corrette e da dove provengono le informazioni fornite, in quanto anche se c’è un elenco di fonti, possono essere finte. Penso che la qualità delle fonti sia una informazione fondamentale da prendere in considerazione per la valutazione della risposta al prompt.
3. Costruzione dei prompt per fare “capire” all’IA cosa gli si chiede, così da ottenere la risposta desiderata.
Ritengo che l’IA generativa offre delle opportunità nella professionalità di docente:
1. Alleggerire la produzione di documenti quali piani di lavoro, griglie di valutazione, ecc. : trovo che chiedere all’IA di produrre documenti spesso permette di avere un buon punto di partenza per il lavoro che devo fare, così da velocizzare questo aspetto.
2. Permette di progettare delle attività innovative o diverse in classe: proprio perché l’IA può attingere da database molto grandi (e dalle esperienze di altri), può pianificare delle attività diverse rispetto a quelle che pianifico io, con i miei bias, i miei modi di pensare, e la mia rigidità mentale (anche se cerco di vedere gli argomenti che insegno da un altro punto di vista, cercando di essere creativa). Provare qualcosa di diverso è stimolante e aiuta la mia crescita professionale.
3. L’uso dello strumento in classe dovrebbe indirizzare gli studenti ad uno uso consapevole di questo strumento che oramai è entrato nelle nostre vite: l’esperienza diretta mi aiuta ad affrontare meglio l’argomento con i miei studenti. Questo aspetto lo devo sviluppare in quanto non ho bene in mente come integralo nelle mie lezioni.
Sono un insegnante di matematica e scienze e finora ho utilizzato l’intelligenza artificiale per avere a disposizione presentazioni relative a contenuti di scienze. Dopo aver seguito il vostro primo webinar mi sono resa conto dell’importanza di specificare bene le richieste nella formulazione della domanda e della possibilità di utilizzare l’IA anche nell’adempimento di questioni burocratiche.
L’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa nella didattica rappresenta una sfida per il docente, che deve bilanciare l’uso delle tecnologie con il mantenimento di un rapporto umano e autentico con gli studenti. L’opportunità risiede nel potenziamento delle risorse disponibili, come la personalizzazione dei materiali e l’ampliamento delle modalità di apprendimento. Tuttavia, è essenziale educare i ragazzi a un uso critico e consapevole dell’IA, affinché non diventino semplici consumatori passivi. La formazione continua del docente diventa quindi cruciale per sfruttare al meglio queste nuove possibilità senza perdere di vista il ruolo educativo e formativo.
Un esempio pratico di utilizzo della GenIA nella mia pratica didattica potrebbe essere la creazione di esercizi personalizzati per gli studenti con difficoltà specifiche di apprendimento, come la dislessia. Attraverso la generazione di testi adattati, con font specifici o un linguaggio semplificato, potrei offrire materiali inclusivi che rispettano i loro ritmi e stili di apprendimento. Questo approccio aiuterebbe a ridurre le barriere, permettendo a ogni studente di accedere ai contenuti in modo più efficace.
Ho utilizzato l’IA per qualche questione burocratica, ma non l’ho ancora integrata nella didattica. Tra le sfide offerte dalla GenIA vi sono la formazione docente e l’ uso corretto dei promt. Al tempo stesso l’IA offre opportunità anche agli alunni con BES, permettendo una didattica più personalizzata.
Questo corso mi serve come stimolo per affrondirne l’uso e applicarla correttamente nella pratica educativa.
Importante è conoscere le potenzialità e le mancanze dell’intelligenza artificiale, in modo da poterla gestire correttamente. Così facendo può rappresentare un’opportunità per migliorare la qualità dell’istruzione e preparare gli studenti per alcune lezioni e anche per il loro futuro scolastico e non.
L’ IA è uno strumento potente per rendere più interessanti e interattive le lezioni, ma deve essere utilizzato con cura. Durante il mio anno di prova ho utilizzato questo strumento per le attività di laboratorio, rendendomi conto che se da un lato facilita e aiuta il lavoro, dall’altro deve essere ben chiara la domanda posta e cosa si voglia fare. E’ uno strumento che può aiutare anche gli alunni nella comprensione, ma sempre con la consapevolezza che è uno strumento e non altro.
Mi auguro che l’IA possa aiutarmi nell’ottimizzare i tempi sia per le mie lezioni(personalizzazione, semplificazione contenuti, elaborazione lezioni) sia per i verbali connessi alla funzione docente
Sono convinta che l’IA cambierà il modo di insegnare ed apprendere e desidero esplorare le possibilità che offre per immaginare nuovi scenari di apprendimento. Per il momento, mi è facile prospettarne l’utilità dell’IA in particolare per l’apprendimento personalizzato delle lingue straniere, ma probabilmente l’IA potrà potenziare e velocizzare l’apprendimento in molti altri ambiti.
Vorrei avere maggiori informazioni e scambiare esperienze per capire come integrare utilmente l’IA generativa nei percorsi di apprendimento. Il mio obiettivo è gli studenti utilizzino l’IA generativa per costruire competenze e saperi autentici, consapevoli di potenzialità e limiti di questo nuovo strumento, attraente ed irrinunciabile.
Personalmente ho sperimentato l’utilizzo dell’IA per la programmazione di uscite didattiche e di esperienze di laboratorio. Ne ho ricavato utili suggerimenti, che mi hanno reso più rapidi i tempi di progettazione.
Buonasera. Io utilizzo l’AI per compilare Google forms a risposta multipla, Kahoot games o semplici dialoghi in lLingua straniera che poi io adatto con spazi da riempire e utilizzo in classe per le verifiche orali. In genere ho dei buoni riscontri.
le principali sfide e opportunità legate all’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa nella professionalità docente?
La didattica tradizionale risulta totalmente superata dall’introduzione dell’IA generativa: gli studenti (penso alla SSSG) l’hanno subito messa alla prova affinché si sostituisse al loro lavoro applicativo; la prima sfida è perciç riuscire a far comprendere l’importanza di un impegno individuale, esercitazioni comprese, per sostenere l’apprendimento di base; l’IA generativa è comtemporaneamente un’opportunità per solleticare maggiore curiosità, creando proposte meno convenzionali ed esempi o applicazioni più coinvolgenti.
Un esempio pratico di come ho provato ad utilizare la GenIA è quello sottoriportato:
il mio prompt è:
“sei un insegnante di matematica del quinto anno dell’istituto tecnico economico ; devi preparare un breve (tre ore) percorso di ripasso dello studio di funzioni con due variabili indipendenti, sia libere, sia soggette a vincoli; il ripasso deve comprrendere il concetto e l’applicazione di dominio e codominio di una funzione, delle curve di livello (fascio improprio di rette, famiglia di parabole dove varia solo il termine noto, famiglie di circonferenze dove varia solo il termine noto, famiglie di ellissi, famiglie di iperboli). devono esserci rappresentazioni delle funzioni”
La risposta di ChatGPT , compresi errori:
Ecco una possibile struttura per il percorso di ripasso di tre ore sullo studio delle funzioni con due variabili indipendenti:
### **Percorso di Ripasso: Funzioni con Due Variabili Indipendenti**
#### **1ª Ora: Concetti Fondamentali (Teoria + Esempi)**
– **Definizione di funzione di due variabili:** \( z = f(x,y) \)
– **Dominio e Codominio:** Come determinare il dominio e il codominio di una funzione con due variabili (esempi pratici con grafici).
– **Esempi:**
– \( f(x,y) = \sqrt{1 – x^2 – y^2} \)
– \( f(x,y) = \frac{1}{x^2 + y^2} \)
#### **2ª Ora: Curve di Livello (Teoria + Esercizi)**
– **Curve di Livello:** Definizione ed interpretazione geometrica.
– **Fascio improprio di rette:** \( z = ax + by + c \) con \( z = k \).
– **Famiglie di parabole:** \( z = x^2 + y^2 + c \) (varia solo il termine noto).
– **Famiglie di circonferenze:** \( x^2 + y^2 = k \).
– **Famiglie di ellissi e iperboli:** Esempi grafici e discussione sulle variazioni dei parametri.
#### **3ª Ora: Rappresentazioni Grafiche (Strumenti + Pratica)**
– Utilizzo di strumenti digitali per rappresentare le funzioni (ad esempio GeoGebra o Matlab).
– Grafici delle curve di livello delle funzioni studiate.
– Discussione sulle applicazioni pratiche delle curve di livello (es. topografia, economia).
– Breve esercitazione conclusiva: rappresentare graficamente una funzione assegnata con curve di livello.
Se hai bisogno di ulteriori dettagli su una specifica sezione o materiale didattico, sono qui per aiutarti!
Il primo uso che farò di questa traccia sarà di proporre agli studenti di cercare gli errori e le omissioni in questo schema.
Potrebbe essere interessante per trovare schemi di risoluzione dei problemi di geometria per allievi con bisogni che richiedano un percorso individualizzato
un aspetto in cui la genIA mi è particolarmente utile è la creazione di immagini:
per incentivare una classe ad un’attività di peer-to-peer, ho fatto predisporre a Copilot un bonus, come quelli dei videogiochi, con stile grafico cartoon, con colori vivaci e la scritta “non mi interroga”, premio per chi riesce ad aiutare il compagno fragile nel migliorare i propri risultati
Come docenti non possiamo pensare che gli studenti non usino l’intelligenza artificiale nell’esecuzione dei loro compiti. Compito di noi docenti è di insegnare loro ad un utilizzo consapevole ed educativo, ricordando loro che è solo uno strumento e come tale deve essere utilizzato.
Come docenti non possiamo pensare che gli studenti non usino l’intelligenza artificiale nell’esecuzione dei loro compiti. Compito di noi docenti è di insegnare loro ad un utilizzo consapevole ed educativo.
La curiosità verso quello che i miei alunni stavano presentando come lavoro a casa,spesso palesemente non personale, mi ha spinto verso L’I.A. L’ho trovata una grande risorsa, che sto imparando ad usare per migliorare il mio lavoro e per aiutare gli alunni ad usarla consapevolmente .
MARIANGELA B
Buongiorno.
Ho provato ad utilizzare l’intelligenza artificiale per integrare alcune lezioni. Insegno in una secondaria di primo grado. Devo dire che quanto generato in seguito alle mie richieste, che ho provato a formulare seguendo le indicazioni date nel webimar, ha portato alla produzione di materiali utili. Ho poi lavorato per adattarli, correggerli laddove non rispondenti alle mie intenzioni didattiche. Credo che, come tutti gli strumenti, anche questo necessiti intanto di essere conosciuto, poi sperimentato e applicato in modo flessibile, integrandolo con altri mezzi di conoscenza. La velocità e il cambiamento continuo degli strumenti rende indispensabile l’aggiornamento , ma quasi impossibile una competenza sicura nell’uso, questo mi spaventa. Come pure le implicazioni etiche dell’impiego dell’IA.
Nell’ottica dell’inclusione, che vuol dire assicurare che tutti gli studenti abbiano accesso a un’istruzione di qualità, l’IA è in grado di personalizzare l’apprendimento e di andare incontro alle necessità di tutti gli studenti.
Le chatbot come ChatGPT, Gemini, ecc., possono essere utili all’insegnante in quanto creano attività e rubriche di valutazione che si adattano alle necessità dei casi specifici.
Ho iniziato da poco ad utilizzare l’IA per studiare l’inglese, e per compiere ricerche relative ai miei campi di interesse. Non mi servo dell’IA per preparare le mie lezioni (insegno Lettere in un liceo), ma è un grande aiuto nel momento in cui devo allestire le verifiche scritte, per la velocità con cui riesce a costruire tante domande, mantenendo un grado di variazione e di complessità adatto al livello scolastico richiesto. Ho molte riserve sulla condivisione di questo strumento con i miei studenti: non hanno la maturità sufficiente per un uso consapevole, cercano sempre la strada del massimo risultato col minimo sforzo. Nello sviluppo di competenze di scrittura di base relative all’italiano, non può essere sottratta, in fase di formazione dello studente, la fatica di un processo che coinvolge più piani (logica, semantica, sintassi…) e che costituisce un elemento non sostituibile per lo sviluppo del pensiero. Penso che possa essere ben diverso l’utilizzo di questo strumento per studenti più grandi, universitari, le cui competenze di base sono state già sviluppate: per loro potrebbe essere una risorsa stimolante.
Utilizzo l’intelligenza artificiale per creare esercitazioni mirate in preparazione di una verifica, fornendo nel prompt gli esercizi che verranno somministrati e chiedendo di produrne di analoghi. Questa attività si rivela particolarmente proficua per alunni con Bisogni educativi speciali.
A mio parere, le sfide dell’IA generativa sono l’uso critico dei contenuti e il rischio di dipendenza tecnologica; le opportunità includono idee per attività didattiche più creative e coinvolgenti. Ad esempio, io uso l’IA per fare brainstorming, raccogliendo risorse, strumenti, ecc. e progettando attività didattiche creative come giochi di ruolo storici o esercizi interdisciplinari, rendendo le lezioni più stimolanti.
L’intelligenza artificiale può creare lezioni personalizzate per ogni studente e gestire compiti ripetitivi, permettendo agli insegnanti di concentrarsi su spiegazioni più complesse. Può anche correggere compiti, fornire feedback dettagliati,
e supportare l’insegnamento delle lingue straniere, come l’inglese, offrendo esercizi interattivi e conversazioni simulate per migliorare le competenze linguistice. Tuttavia, un uso eccessivo dell’IA può rendere gli studenti pigri e dipendenti, e non tutte le informazioni fornite dall’IA sono accurate. Inoltre, c’è la questione della privacy, poiché l’IA raccoglie molti dati sugli studenti. Occorre dunque un’uso ponderato di questo nuovo strumento.
Sono convinto che l’IA cambierà il modo di insegnare ed apprendere e che offre nuovi scenari di apprendimento. Per il momento, l’ AI facilita l’apprendimento personalizzato , potenzia e velocizza l’apprendimento in molti ambiti.
Il mio obiettivo è che gli studenti utilizzino l’IA generativa per acquisire conoscenze e competenze consapevoli delle potenzialità e dei limiti di questo nuovo strumento, attraente e seducente, ma allo stesso tempo pericoloso se non viene utilizzato in modo responsabile.
L’intelligenza artificiale generativa offre un enorme potenziale per rivoluzionare l’insegnamento, ma è fondamentale utilizzarla in modo critico e consapevole. I docenti devono essere formati per integrare l’IA nelle loro pratiche didattiche e per valutare in modo critico i contenuti generati. tanti sono i modi per usare nella didattica IA, come: creare esercizi specifici per rafforzare le aree di difficoltà di uno studente, spiegare concetti complessi in modo semplice e comprensibile, adattando il linguaggio al livello degli studenti, ecc. io spesso la uso per creare prove di livello o avere spunti per UDA
Secondo me, l’utilizzo dell’AI in ambito scolastico offre numerose opportunità soprattutto nella creazione di percorsi di apprendimento personalizzati. Io ho iniziato ad utilizzarla soprattutto per il processo di valutazione nella scuola secondaria di primo grado.
L’integrazione dell’AI generativa nella professione docente offre potenzialità multiple all’interno del percorso insegnamento-apprendimento, ma impone anche un’attenta riflessione etica sulla sua utilizzazione e applicazione in campo didattico e professionale.
Il suo utilizzo permette di velocizzare il lavoro del docente a livello didattico (impostazione prove di verifica, sistematizzazione delle lezioni, creazione di materiale vario, creazione di immagini…), a livello burocratico e a livello organizzativo (ottimizzazione dei tempi).
L’uso dell’AI, a mio avviso, deve essere, comunque, calibrato e non permanete, altrimenti il rischio è che diventi un mero sostituto del docente.
La sfida maggiore risiede nel processo insegnamento-apprendimento, nell’interazione docente-studente, all’interno di una dimensione di innovazione tecnologica in continua evoluzione. L’IA è una realtà ineludibile e, di conseguenza, è necessario guidare e istruire i discenti nel suo impiego che deve essere consapevole, etico, corretto, utile.
In conclusione, un buon e saggio equilibrio tra tecnologia e valore umano dell’insegnamento è fondamentale per sfruttare al meglio le opportunità che l’AI può offrire, al fine di implementare la professionalità del docente e la formazione dello studente.
Personalmente, ho iniziato ad adottare l’uso dell’IA nella mia pratica professionale per creare delle prove di verifica personalizzate e per sistematizzare le fasi di alcune attività didattiche per gruppi cooperativi.
Sinceramente non ho ancora adottato l’intelligenza artificiale in classe, sono nella fase osservativa. Mi sto documentando e vorrei capire le modalità e le strategie più idonee per introdurla nel mio lavoro come risorsa, e non come strumento facilitatore di sapere.
Ritengo che l’utilizzo dell’IA sia molto utile soprattutto per imparare le lingue e poter colloquiare in lingua con un avatar. In particola modo può aiutare e supportare soprattutto gli alunni con dislessia.
Anche coloro che hanno altri tipi di difficoltà nell’apprendimento possono usufruire di questo aiuto se supportati e consigliati nell’utilizzo. L’unico mio timore è che possono farsi svolgere interamente gli esercizi di matematica e di fisica e quindi indebolire la capacità di ragionamento e di pensiero critico
Sono d’accordo sul fatto che l’IA possa essere di aiuto sia per il docente sia per gli alunni.
Per me, come docente, potrebbe essere utile nella stesura delle bozze dei documenti scolastici annuali (es. programmazioni, tabelle di valutazione, Uda, verbali) oppure nella preparazione delle verifiche o di lezioni più accattivanti. C’è sempre una parte attiva dell’insegnante nell’ideazione e nella progettazione. Per questo mi aspetto nelle prossime lezioni di avere dei suggerimenti sui programmi di IA generativa.
Al momento ho sperimentato “ChatBot” per preparare una conversazione tra i miei alunni e Sherlock Holmes e un’altra conversazione con Dante Alighieri, devo ancora usarle in classe con i ragazzi.
L’IA, invece, potrebbe aiutare gli studenti nello studio e, secondo me, alcuni già ne fanno uso, perché i ragazzi sono sempre molto ricettivi alle novità e più pronti di noi adulti alla sperimentazione. Il problema di fondo, forse, è che i ragazzi guardano alle potenzialità del mezzo (ad esempio risparmio di tempo nella preparazione di un testo scritto) senza porsi domande di tipo etico (ad esempio quanto di veramente mio è in quel lavoro?). Mi chiedo poi sul lungo periodo quanto l’IA possa incidere sulla produzione scritta e sulla comprensione dei testi da parte degli studenti.
Penso che l’IA sia in grado di personalizzare l’apprendimento e di adeguarsi alle necessità di tutti gli studenti. Può essere molto utile, anche in contesti burocratici, progetti, relazioni. E’ importante usarlo in modo responsabile preservando la propria creatività.
Penso che l’IA possa essere molto utile a facilitare la preparazione delle attività di noi docenti.
Può essere molto utile, anche in contesti burocratici, progetti, relazioni. E’ importante usarlo in modo responsabile preservando la propria creatività. Per i ragazzi è più difficile usarlo in modo responsabile.
L’IA è sicuramente uno strumento che si può integrare nella didattica, aprendo nuove possibilità di personalizzazione e integrazione dei contenuti. Ho già usato Gemini per breare esercizi personalizzati che ho utilizzato in classe, ovviamente dopo averli controllati.
Penso comunque che sia necessario essere opportunamente formati e aggiornati per poter sfruttare al meglio tutte le potenzialità di questo nuovo strumento
Ho usato ChatGPT, insieme ai miei studenti di 3°, per creare un questionario su un’attività di orientamento rivolto a ragazzi di 3°media, in visita alla nostra scuola, dopo la partecipazione a un laboratorio di automazione. Volevamo testare quanto avessero apprezzato l’attività e se prima del laboratorio avessero mai sentito parlare di automazione e dei concetti trattati durante il laboratorio.
Abbiamo creato un form su Moduli e lo abbiamo somministrato.
Molto interessanti le risposte ottenute e l’analisi delle risposte da parte dei miei studenti.
L’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa con l’agire didattico “tradizionale” offre enormi potenziali, ma comporta anche una serie di sfide che vanno individuate a priori.
Fra le opportunità posso riconoscere:
• La personalizzazione dell’apprendimento perché l’AI ci consente di costruire contenuti didattici su misura per ogni studente, adattandoli ai loro ritmi e ai loro stili di apprendimento.
• Il supporto alla creatività perché l’AI ci permette di generare idee, storie e attività stimolanti per promuovere l’inventiva e la curiosità degli studenti.
• La possibilità di fornire evidenze personalizzate perché l’AI ci fornisce feedback immediati e specifici anche relativi agli errori commessi dagli studenti, aiutandoli a migliorare.
• L’accessibilità degli apprendimenti per ciascun studente, compresi quelli con bisogni educativi speciali.
Fra le sfide posso identificare:
• La qualità dei contenuti perché risulta fondamentale verificare l’accuratezza e l’affidabilità di quelli generati dall’IA.
• La dipendenza tecnologica dal momento che un eccessivo affidamento sull’IA può limitare la creatività e l’autonomia degli insegnanti.
• La Privacy e la sicurezza dei dati perché diventa necessario garantire la protezione dei dati degli studenti e il rispetto delle normative sulla privacy.
• La Formazione dei docenti indispensabile per fornire a quest’ultimi fornire le competenze necessarie per utilizzare efficacemente e consapevolmente l’IA.
Per quanto riguarda la mia professione, io quest’anno ricopro un incarico part-time sul sostegno e seguo un bambino con una sindrome rara per 11 ore settimanali.
Il discente che mi è stato affidato ha difficoltà a comunicare e a comprendere le istruzioni.
Grazie all’IA generativa posso:
1. Creare materiali personalizzati per generare storie, giochi e esercizi specificamente adattati agli interessi del bambino e al suo livello linguistico. Generazione di immagini: Utilizzare un modello di generazione di immagini per creare immagini personalizzate che illustrino le storie o i concetti da apprendere. Ad esempio, se il bambino sta imparando i colori, si possono generare immagini di oggetti colorati.
2. Creare un chatbot personalizzato che interagisca con il bambino, ponendogli domande, fornendo feedback e incoraggiandolo a comunicare.
3. Generare esercizi di pronuncia personalizzati, basati sulle difficoltà specifiche del bambino.
Durante questi mesi di utilizzo dell’IA generativa ho osservato:
Un aumento della motivazione e del coinvolgimento del bambino e un miglioramento delle abilità comunicative. Ritengo altresì importante che l’utilizzo dell’IA venga integrato in un percorso di apprendimento più ampio, che preveda la relazione e l’interazione diretta con i pari e gli adulti di riferimento.
Ho usato AI per scrivere delle Unità Di Apprendimento ed elaborare le griglie di valutazione. Il prompt, come é stato sottolineato piú volte é fondamentale. Prima bisogna avere le idee chiare sugli obiettivi e aver creato una bozza da dare in pasto all’AI. L’esito mi ha anche sollecitato nuove idee e va riletto e rimodulato perché all’Interno ci sono sempre delle incoerenze o inserimenti che non rispecchiano il focus dell’UDA. Quindi ho usato l’AI si può sia per definire meglio un prodotto grezzo sia per avere qualche input come sollecitazione. Inoltre l’AI mi aiuta nella scrittura dei verbali.
Ho usato inizialmente la GenIA per preparare lezioni su argomenti specifici, generare problemi calati in situazioni inerenti l’ambito professionale dell’indirzizo scolastico in cui insegno.
ho usato l’anno scorso una piattaforma che utilizzava diversi tools di intelligenza artificiale fra questi ho usato un tools per generare domande da un video di youtube per un attività laboratoriale
Uso ChatGPT fin dal suo rilascio. Allo stato attuale non potrei più fare dell’I.A., sia per l’automatizzazione di procedure burocratiche che per gli stimoli e le idee nelle attività didattiche.
Sono molto attratta da Chat Gpt e mi piace metterla alla prova con domande puntuali e richieste molto specifiche. Mi è capitato di correggerne errori , di fornire prompt ricorsivi per affinare la risposta alla mia domanda. Ho anche verificato la capacità di fare sintesi su argomenti che conoscevo, per constatarne la buona performance! Mi piace moltissimo come strumento.
Ho trovato il chatbot molto efficace sia per la preparazione di verifiche, nonché per la correzione con griglie finalizzate a testare determinate competenze; chat Gpt ha snellito di molto la fase di preparazione dei materiali per la verifica e ha anche proposto validi criteri per le fasi di correzione e per velocizzare il processo.
Inoltre suggerisce ottime soluzioni per presentare delle lezioni quanto più le richieste sono dettagliate e specifiche. E’ una tecnologia molto stimolante e meravigliosamente inesauribile, al contrario dell’ umano: è molto soddisfacente.
Fino ad ora ne ho fatto un uso personale, ma vorrei tanto introdurla in classe, intanto perché gli studenti la usano in modo individuale e sarebbe proprio per questo interessante fare dei percorsi educativi con loro per accompagnarli nello sviluppo della literacy e degli altri aspetti che contribuiscono a formare la cultura dell’AI , come si diceva nel webinar, e poi credo che ormai sia un dovere educativo integrare gli aspetti della conoscenza con le nuove tecnologie per ridurre il divario digitale e per gestire i processi di apprendimento con cognizione , ponendo le basi per stimolare e sviluppare consapevolezza e pensiero critico nelle nuove generazioni.
L’automazione prodotta dall’IA, ottimizza i tempi di esecuzione delle attività didattiche, rende i concetti immediatamente fruibili agli alunni migliorando sensibilmente il processo di insegnamento apprendimento.
Buonasera,
utilizzo AI per creare percorsi in base alle diverse esigenze degli alunni o per tradurre delle verifiche/lezioni in diverse lingue simultaneamente .
Non avevo mai sentito parlare di chatgpt fino a qualche mese fa e da quel momento ho avuto la curiosità di saperne di più sull’IA e così mi sono iscritta a questo corso. Mi interessa molto poter usare l’IA nella didattica.
Annamaria B
Buonasera, ho provato ad utilizzare l’AI per rispondere ad alcune domande relative ad equazioni e disequazioni, per farmi un’idea di come potrebbe eventualmente essere proposta in aula.
Io uso MAPIFY che è uno strumento utilissimo in due modi:
Il primo far vedere ai ragazzi quante informazioni si possono ricavare in tempo reale su di un determinato argomento, traducendolo in una dettagliata mappa concettuale.
Il secondo che ci si deve mai accontentare della prima risposta della AI, ma bisogna guidarla all’approfondimento e portarla sempre più alla condivisione e utilitù necessaria di supporto per un determinato argomento.
Funziona benissimo e i risultati a scuola non sono tardati ad arrivare. Le richieste sono molteplici e sempre più circostanziate e meno generiche, dettate da curiosità o gioco.
Pur utilizzando frequentemente l’AI, ritengo che sarà una sfida enorme in campo educativo, soprattutto per le nuove generazioni che nasceranno già in un mondo in cui questa tecnologia serà pervasiva. Come evitare la dipendenza dall’intelligenza artificiale? Come far capire che comunque è bello e necessario apprendere, anche se di fatto quanto si apprende non avrà una ricaduta pratica, perché saremo sostituiti anche nel lavoro dall’AI?
Buonasera,
la sfida principale legata all’integrazione dell’ia nella nostra professione è sicuramente quella della formazione. Ce n’è davvero poca, e c’è anche molta resistenza da parte di tanti docenti.
Le opportunità sono molteplici: personalizzazione della didattica, semplificazione di argomenti complessi, guida nell’elaborazione di attività, risparmio di tempo nella preparazione delle lezioni, spunti per motivare gli studenti, aiuto nella creazione di verifiche personalizzate.
Uno degli usi che più faccio dell’ia riguarda per esempio la creazione di UdA, ma anche la personalizzazione di lavori e verifiche per gli studenti con BES. Uso prevalentemente ChatGPT, e credo che sia incredibile. In ChatGPT è integrata anche Dally, che trovo utile per la generazione di immagini che attirino l’attenzione degli studenti per la prima fase didattica della motivazione.
L’intelligenza artificiale nella didattica credo comporti delle sfide complesse per noi insegnanti. Al momento la uso nella creazione di materiali personalizzati poiché ritengo possa favorire un apprendimento inclusivo, offrendo strumenti di supporto per studenti con BES. Tuttavia, l’uso dell’IA dovrebbe garantire:
affidabilità delle info
sviluppo del senso critico
qualità dei contenuti
Un esempio pratico nella pratica didattica è l’impiego di strumenti come ChatGPT per generare esercizi di comprensione su un argomento specifico, adattando un argomento specifico al livello di competenze della classe.
Attualmente sto utilizzando L’intelligenza artificiale soprattutto per creare copie simili alle verifiche che ho già creato per poter differenziare i test e devo dire che il risultato è generalmente molto buono.
Ho anche provato ad utilizzarla per creare disegni e foto a tema ma, in questo caso, il risultato è stato per lo più deludente in quanto soltanto alcune richieste vengono soddisfatte.
Spero che seguire questo corso mi possa aiutare ad utilizzare meglio le potenzialità dell’AI e ad introdurla nelle mie lezioni.
Per me la sfida principale legata all’IA è aiutare i ragazzi ad un uso consapevole. E’ uno strumento potente che può aiutarli, ma devono capire che non possono demandare all’IA. La ritengo utile anche per noi docenti, per aiutarci a preparare esercitazioni mirate, generare esercizi diversi di uno stesso tipo, sbrigare pratiche burocratiche.
Utilizzo l’IA per personalizzare ed adattare i contenuti disciplinare per gli studenti con BES. La capacità che l’IA ha nel fare questo in tempo reale mi permette di adattare continuamente e simultaneamente il metodo di insegnamento.
Essendo docente di sostegno uso spesso l’ AI per creare delle attività personalizzate per alunni Bes . Con la mia collega abbiamo creato un percorso sulle emozioni. I bambini si sono divertiti moltissimo . Se ben utilizzata l’AI aiuta a creare lezioni coinvolgenti e divertenti.
Credo che l’IA, utilizzata in maniera consapevole, possa trasformare positivamente il mondo della scuola, mettendo sempre al centro il contributo umano
Essendo docente di laboratorio Ritengo sia fondamentale implementare i contenuti teorici affiancandoli con l’utilizzo la tecnologia che oggigiorno diventa un facilitatore è uno strumento di inclusione tenendo conto dei tempi di apprensione spegnimento di ogni singolo studente per tanto l’attività pratica che ne consegue è solo il risultato di una moltitudine linea di fattori. L’aspetto tecnologico che ogni studente assimila e rende suo.
Penso che l’IA potrebbe aiutarmi a preparare lezioni coinvolgenti ed esercizi mirati e vorrei che i miei studenti capissero l’importanza di un uso consapevole di questo potente mezzo.
Un uso consapevole dell’IA renderà il processo di insegnamento-apprendimento molto più rispondente ai bisogni di ciascuno. L’IA mi consente di creare contenuti nuovi in tempi rapidi per i miei alunni di scuola primaria.
L’Intelligenza Artificiale sta rapidamente trasformando l’attività educativa, offrendo opportunità senza precedenti, ma anche ponendo sfide complesse. E’ importante per i docenti di ogni ordine e grado sviluppare una comprensione approfondita delle potenzialità e dei limiti dell’IA, così da valutare se e come integrarla nella didattica con responsabilità ed efficacia. Per gli studenti, uno dei vantaggi più significativi dell’IA è la possibilità di personalizzare l’apprendimento. I sistemi di IA possono analizzare le performance individuali degli studenti, identificare i loro punti di forza e di debolezza, e adattare il contenuto didattico di conseguenza. Questo approccio personalizzato può aiutare gli studenti a progredire al proprio ritmo, concentrandosi sulle aree in cui hanno maggiore bisogno di miglioramento.
Un esempio pratico di utilizzo della GenIA nella mia pratica didattica riguarda la creazione di attività personalizzate di supporto per alunni con difficoltà di apprendimento (DSA). Attraverso strumenti di IA, ho creato esercizi interattivi per stimolare e potenziare l’apprendimento.
In una classe particolarmente vivace e poco scolarizzata, mi è stata utile per creare lezioni che attirassero la loro attenzione anche e soprattutto durante le ultime ore di lezione.
Ho effettuato un paio di attività di letteratura inglese con i ragazzi del quinto anno. I ragazzi l’hanno utilizzata come aiuto per lo studio costruendo schemi riassuntivi. La ricerca da parte dei ragazzi mi ha permesso di mostrare loro eventuali incongruenze con quanto rielaborato dall’AI. Si sono divertiti anche a cercare la propria biografia. Questo mi ha dato modo di “metterli in guardia” dall’accettare tutto senza verificare.
Nonostante ci siano preoccupazioni etiche e alcuni rischi legati all’uso di strumenti ai, GenAI è uno strumento potente che utilizzo per creare lesson plan altamente personalizzati, pensati per soddisfare i bisogni e gli interessi degli studenti. Grazie alla sua capacità di analizzare le preferenze individuali e i livelli di competenza, posso progettare lezioni che coinvolgano gli studenti in modo significativo, facilitando l’apprendimento attivo e la partecipazione con vari materiali autentici in lingua inglese.
Inoltre, GenAI consente di co-creare conoscenze insieme agli studenti, stimolando la loro curiosità e incoraggiando attività di ricerca collaborative. Questo approccio promuove un ambiente di apprendimento in cui gli studenti non sono solo destinatari di informazioni, ma diventano protagonisti nella costruzione del sapere. Un mio studente ha creato la copertina di un libro con strumenti ai.
Un altro aspetto fondamentale è la possibilità di fornire feedback in tempo reale. GenAI aiuta a monitorare il progresso degli studenti e a rispondere immediatamente alle loro esigenze, ottimizzando l’efficacia dell’insegnamento e favorendo la crescita continua.
La motivazione è un elemento chiave nell’apprendimento, e con GenAI posso creare contenuti stimolanti e rilevanti che catturano l’interesse degli studenti, spingendoli a esplorare e apprendere in modo autonomo (vedi Humy.ai per “impossible interviews”). Inoltre, l’approccio “learning by doing” viene facilitato dalla creazione di attività pratiche e coinvolgenti che incoraggiano gli studenti a mettersi alla prova e a sperimentare concretamente le conoscenze apprese (creazione di prompt).
Infine, l’utilizzo di strumenti come Wakelet per la ricerca aiuta gli studenti a sviluppare competenze digitali e abilità di ricerca avanzate, consentendo loro di raccogliere, organizzare e condividere informazioni in modo efficace. In questo modo, GenAI diventa uno strumento versatile che non solo arricchisce il processo di insegnamento, ma supporta anche lo sviluppo delle competenze degli studenti.
L’utilizzo dell’IA mi ha permesso di svolgere le lezioni in modo coinvolgente e stimolante per i miei alunni, inoltre la mia materia (Storia dell’arte) ben si presta all’utilizzo di questo nuovo strumento, dalle visite virtuali immersive alla creazione di contenuti maggiormente fruibili dagli alunni, anche in chiave inclusiva. La possibilità di spaziare con la creatività diventa uno strumento efficace per il coinvolgimento anche di quello studente che non ha una particolare passione per la materia.
Utilizzo spesso Gemini o altre piattaforme per organizzare presentazioni delle mie lezioni di chimica inclusive, di solito poi trasferisco ed integro il lavoro con altri materiali su CANVA, infine traduco nelle lingue degli studenti stranieri. Adopero molto anche l’estensione di Google Chrome Max AI , molto utile per riassumere i video e per generare domande aperte o test a risposta multipla sugli stessi, con la possibilità anche qui di tradurre gli esercizi in più lingue velocemente.
Ad oggi l’approccio della IA nel contesto istruzione appare per lo più finalizzato a velocizzare attività di progettazione, ricerca e personalizzazione già possibili con altri strumenti. Ben vengano quindi i confronti con altri docenti sulle attività avviate utilizzando tale tecnologia. Condivido comunque con altri interventi la necessità di restare aggiornati sugli sviluppi della IA sia per cogliere nuove opportunità metodologiche che si dovessero presentare che per evidenziare eventuali aspetti controversi di tale tecnologia che molte volte “sfuggono” ai nostri studenti.
L’aspetto dell’utilizzo dell’AI che più mi ha coinvolto, almeno all’inizio, è la possibilità di
costruire UDA complete di attività a cui, forse, non avrei pensato
realizzare esaustive rubriche di valutazione del prodotto, del processo, del lavoro di gruppo
realizzare test per la valutazione
adattare i contenuti dell’UDA anche a studenti con DSA
ecc….
Le sfide che l’utilizzo dell’AI pone sono tante:
imparare a gestire gli strumenti in base a obiettivi didattici specifici, per sviluppare competenze
specifiche, senza cadere in un uso acritico, dettato dall’entusiasmo del momento
non dare per scontata la sua attendibilità
aver chiaro che occorre salvaguardare sempre privacy e copyright
tener conto anche della sostenibilità (i consumi di energia dell’AI sono elevati e destinati ad aumentare in maniera esponenziale nel tempo)
Attualmente, se usato da profani, lo strumento si trova tra l’incudine dell’insipienza e il martello della cultura.
In altre parole, come supporto, assistente, fornitore di spunti, correttore, trainer ha una forza d’urto dirompente rispetto a quanto c’è stato fino ad ora e potenzialità altissime e sinergiche alle attività didattiche, sia lato docente che lato alunni; nel caso di uso meramente generativo in sostituzione della comunque necessaria applicazione di studio potrebbe portare a scenari negativi rispetto all’apprendimento e all’acquisizione di competenze.
Ad ogni modo, lo strumento di giorno in giorno si evolve a vista d’occhio per cui ciò che oggi può sembrare verità nel giro di poco tempo può essere sconfessato, nel bene e nel male.
Sto imparando ad usare l’IA soprattutto come strumento di supporto nel lavoro del docente di preparazione di lezioni, semplificazione di testi, integrazione di esercizi, personalizzazione di percorsi, creazione di contenuti anche grafici. Mi è stata utilissima chatGPT, imparando a formulare i prompt di attivazione e i prompt ricorsivi si riescono ad ottenere contenuti di qualità, che poi velocemente completo e utilizzo a lezione.
Ho provato ad usare l’IA in una mia classe quinta, creando con MIZOU un chatbot che aiutasse i miei alunni a ripassare i contenuti svolti a lezione. L’ho trovato un esperimento molto interessante, per la possibilità di leggere la conversazione di ogni alunno e la valutazione fatta dall’IA sulla loro abilità ed efficacia comunicativa. Penso che strumenti di queto tipo siano utilissimi come supporto allo studio; ho concluso l’attività chiedendo ad ogni studente un momento di riflessione personale con la compilazione di una griglia KWL adattata al mio contesto: prima colonna come “questo lo sapevo già”, seconda colonna come “questo l’ho imparato o approfondito grazie all’IA”, terza colonna come “questo vorrei impararlo / investigarlo”.
Penso che l’introduzione nella scuola dell’IA per il docente possa rappresentare una valida opportunità e prospettiva. Il docente dovrebbe avere le competenze necessarie per poter utilizzare gli strumenti per sviluppare e accrescere metodi d’insegnamento. Il cambiamento all’interno delle istituzioni scolastiche deve coinvolgere due aspetti fondamentali: la formazione e il metodo; solo attraverso un uso consapevole dell’IA si può avere un’evoluzione e una trasformazione del mondo della scuola.
L’utilizzo dell’ IA può trasformare il mondo della scuola, ma solo attraverso un uso consapevole e responsabile senza sostituirsi totalmente al docente o agli studenti
Ho sperimentato Gemini e Chatgpt per creare verifiche di matematica ma non sono rimasta soddisfatta del risultato che conteneva diversi errori.
L’ascolto del webinar mi ha fatto riflettere sul fatto che l’IA mi potrebbe essere di supporto soprattutto per generare linguaggi diversi con cui presentare i contenuti. In genere spendo molto tempo per pensare a materiali adatti alle esigenze di studenti BES o con DSA.
E’ anche vero che le piattaforme da me sperimentate, come ALGOR Education, mentimeter o Kahoot, hanno funzionalità gratuite limitate.
Trovo poi molto interessante l’idea di usare l’IA per educare alle giuste domande. Oggi ritengo che gli studenti abbiano un approccio al sapere piuttosto passivo. Proprio in ambito matematico è molto difficile far capire loro come procedere per risolvere un esercizio proprio per la difficoltà che fanno nel porsi domande del tipo “che oggetto matematico ho davanti? Quali operazioni individuo? Quali sono le regole di calcolo di queste operazioni?”… e cosi via.
L’ intelligenza artificiale è utile per creare dei processi di apprendimento personalizzati per gli studenti e per il loro potenziamento . Importante è anche lo sviluppo immediato della creazione di contenuti innovativi , progetti ed articolazione delle fasi delle lezioni. Ho utilizzato l’ IA per attività di ricerca sulla storia e per la creazione di nuovi percorsi di apprendimento per le classi del triennio.
Va tenuto presente che quando parliamo di IA occorre fare molta attenzione quando utilizziamo questi chabot in particolare in merito problemi di privacy e copyright che possono sorgere. Il problema etico è importante e necessario perchè le aziende di intelligenza artificiale per proteggere il loro vantaggio competitivo, non condividono i dati utilizzati per addestrare i propri modelli .
L’uso dell’intelligenza artificiale nella pratica didattica rappresenta una straordinaria opportunità per rendere l’apprendimento più coinvolgente, motivante ed inclusivo. Grazie alla personalizzazione dei contenuti, l’AI può adattarsi alle esigenze specifiche di ogni studente, offrendo materiali su misura e promuovendo un’esperienza educativa più attiva.
Ritengo che le principali sfide siano la verifica dell’affidabilità dei contenuti, questioni etiche e la necessità di formazione digitale. Queste tecnologie offrono strumenti innovativi per creare materiali didattici personalizzati e rendere l’apprendimento più accessibile e coinvolgente. Da docente di chimica penso, ad esempio, alla possibilità di generare simulazioni di reazioni chimiche o modelli tridimensionali di molecole, strumenti che possono rendere più chiari concetti astratti e complessi per gli studenti. Vedo un grande potenziale nell’utilizzo dell’IA per supportare lo studio della chimica, ad esempio attraverso un assistente virtuale che possa rispondere alle domande degli studenti in tempo reale, adattando il livello di difficoltà delle spiegazioni alle loro esigenze.
Uso l’intelligenza artificiale soprattutto per creare in maniera molto rapida materiali di ripasso per i miei studenti. Finora ho usato soltanto Gemini e Copilot. All’inizio ho dovuto migliorare il mio approccio, soprattutto nella formulazione dei prompt. Continuerò ad utilizzare l’IA anche per altri scopi, soprattutto quelli burocratici, per risparmiare tempo. Non ho ancora utilizzato chatbot, sono ancora piuttosto scettica e credo che non sia da sottovalutare l’aspetto privacy.
Ho sperimentato l’IA per un progetto eTwinning. Ho usato chatgpt. E’ stato molto interessante. Certo non si può sostituire al docente, nè allo studente che deve farne un uso consapevole
L’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa (GenIA) offre sia opportunità che sfide significative.
Principali opportunità: Personalizzazione dell’apprendimento. La GenIA consente di adattare i contenuti didattici alle esigenze individuali degli studenti, migliorando l’inclusione e l’efficacia educativa.
Supporto nella creazione di materiali. Utilizzo la GenIA per generare rapidamente materiali didattici, quiz e verifiche, ottimizzando il tempo dedicato alla pianificazione. Sviluppo delle competenze digitali. L’uso della GenIA in classe promuove l’acquisizione di competenze digitali sia per i docenti che per gli studenti, preparando meglio alle sfide future. Principali sfide: Formazione continua. È essenziale acquisire competenze specifiche per integrare efficacemente la GenIA nella didattica. Valutazione critica dei contenuti. La GenIA può produrre informazioni inesatte; pertanto, è fondamentale sviluppare la capacità di analisi critica sia negli studenti che nei docenti.
Smanettona e appassionata di tecnologie da sempre, ho iniziato a utilizzare l’IA generativa almeno tre anni fa. Appena si è iniziato a parlare di ChatGPT ho subito percepito che questo nuovo tipo di IA poteva rappresentare una rivoluzione destinata a trasformare profondamente la professione docente dal lesson planning alla creazione di nuovi materiali didattici personalizzati rivolti agli alunni con BES fino alla progettazione di verifiche. Senza dimenticare l’aiuto che l’IA può fornire nell’automatizzazione di processi spesso noiosi e molto dispendiosi in termini di tempo come la redazione di verbali ecc…
Ritengo fondamentale però che i docenti siano adeguatamente formati perché spesso nel mio piccolo ho registrato una certa inconsapevolezza riguardo ai rischi (anche etici) di un utilizzo eccessivamente “spregiudicato” di questo potentissimo strumento.
Negli ultimi tre anni ho sperimentato molto e ho provato vari strumenti: ChatGpt, NotebookLM, Panquiz, Gemini, Algor, Copilot, Mizou, Quizzizz per citarne solo alcuni in funzione di quello che desideravo ottenere, ma specialmente per riassumere, creare mappe e immagini e per la realizzazione di verifiche formative. Prossimamente vorrei testare la funzione di creazione di podcast di NotebookLM di Google…
Penso che l’introduzione nella scuola dell’IA per il docente e per gli studenti possa rappresentare una valida opportunità anche se occore fare molta attenzione a diversi aspetti.
Ho visto l’utilizzo dell’IA per la prima volta all’interno di un progetto Etwinning e da lì è nata la curiosità di provarlo e applicarlo alle mie esigenze. Ho così iniziato a provare ChatGPT per generare esercizi di varie tipologie per la comprensione di testi e sono stata stupita dalla velocità di restituzione. Sono quindi molto curiosa di imparare a gestire questa risorsa che apparentemente consente di risparmiare molto tempo, ma al contempo spaventa. In particolare, mi preoccupa l’uso dell’IA da parte degli studenti, se non adeguatamente istruiti e preparati ad un uso consapevole.
La sfida per i docenti sarà consolidare ulteriormente la propria professionalità in termini disciplinari ed educativi per poter utilizzare al meglio le potenzialità dell’AI.
Un aiuto potrebbe essere, per gli allievi BES, la realizzazione di mappe da completare (cloze).
L’integrazione dell’Intelligenza Artificiale Generativa nella professionalità docente presenta diverse sfide e opportunità:
Sfide
1. Formazione e competenze digitali – I docenti devono acquisire nuove competenze per utilizzare efficacemente gli strumenti basati su GenIA.
2. Etica e affidabilità delle informazioni – La GenIA può generare contenuti errati o distorti, richiedendo un controllo critico da parte degli insegnanti.
3. Ruolo del docente – L’intelligenza artificiale non deve sostituire l’insegnante, ma supportarlo, mantenendo la centralità della relazione educativa.
Opportunità
1. Personalizzazione dell’apprendimento
2. Automazione delle attività ripetitive
3. Stimolo alla creatività
Ho usato ChatGPT per creare esercizi personalizzati e per creare immagini che mi fornissero la base e lo stimolo per avviare la lezione.
Mi viene in mente che come insegnante di inglese potrei usare ChatGPT o un altro modello generativo per creare dialoghi personalizzati per ogni studente in base al loro livello di competenza. Gli studenti potrebbero interagire con il chatbot per esercitarsi nella conversazione, ricevendo feedback immediato e suggerimenti di miglioramento. Credo che potrebbero farlo a casa, come potenziamento. Non ho ancora usato la GenIA in questo modo.
L’introduzione dell’IA dovrà costringere la scuola a cambiare in parte il suo modo di lavorare. Come tutti gli strumenti può avere un uso sia positivo che negativo. Come docenti, dobbiamo prendere atto di questo cambiamento e adattare il nostro modo di lavoro. Ad esempio anche l’introduzione di internet ci ha costretto a scontrarci con la possibilità che la versione di latino venisse copiata. Dobbiamo perciò educare gli studenti ad un uso ragionato e consapevole della IA. Può essere utile per liberarci da parte di alcuni lavori che richiedono “bassa manovalanza” e che una IA può fare in poco tempo. Essa però costituisce un aiuto ad esempio nella personalizzazione degli apprendimenti. Uno degli aspetti che trovo invece più affascinanti è la capacità creativa.
Sono ancora in fase formativa; colgo la potenzialità della AI ma ne temo ancora molto l’aspetto etico e soprattutto la scarsa preparazione di noi docenti.
Confido che questo corso, come altri che seguo, possa aiutarmi nella mio lavoro.
grazie
Integrare l’intelligenza artificiale generativa nella nostra attività di docenti, ritengo sia una bellissima opportunità, sia per interessare e coinvolgere i nostri alunni, sempre più allergici alle solite lezioni frontali, sia per progettare lezioni adatte agli alunni BES, consentendoci quindi di operare un’effettiva inclusione.
Non vedo l’ora di imparare ad utilizzare pienamente gli strumenti di IA e vedere gli effetti sugli alunni delle mie classi.
Vedo l’AI come un supporto pratico molto interessante nello snellire aspetti organizzativi ( struttura lezione, mappe, planning, etc..) e come aiuto nel lavoro ( preparazione compiti in classe).
Non mi convince la produzione di immagini, data la non verificabilità limitata dell’esattezza dei risultati.
Trovo che il lavoro più importante da fare sia aiutare i ragazzi a capire cosa NON è l’AI: qualcuno che lavora al posto loro in tutto deresponsabilizzandoli del loro lavoro ( vedi riassunti svolti con l’AI che talvolta sembrano di libri diversi da quelli richiesti)
Ho provato a usare ChatGPT e Gemini per far generare una verifica di statistica per la mia classe prima ma purtroppo il risultato che ho ottenuto non mi ha molto soddisfatto perché chiedevo di inserire esercizi che partissero dall’ossevazione di grafici ma non sono riuscita a farli mettere.
Molto probabilmente non sono stata io in grado di fare le richieste correttamente.
Spero con questo corso di imparare a usare meglio questa risorsa.
Penso che l’uso dell’IA possa essere utile nell’isegnamento per dare nuovi spunti didattici e verificare nuove competenze degli studenti. Potrebbe essere interessante chiedere agli studenti di generare con IA verifiche o esercizi su determinati argomenti per vedere se sono in grado di dare le indicazioni corrette allo scopo. Oppure dare agli studenti delle risoluzioni create con IA e chiedere loro di verificare se sono corrette (mi è già capitato più volte di riscontrare errori nella risoluzione di particolari esercizi da parte dell’IA).
Ho utilizzato IA per google maps per geografia, per diversificare il materiale didattico per i Bes e anche per Google moduli.
Mi piacerebbe imparare ad utilizzarla per le mappe mentali, per google moduli e per creare delle sintesi .
Penso che l’Ai possa essermi di aiuto per progettare piani di lezione personalizzati che si adattano al ritmo e allo stile di apprendimento di ogni studente, soprattutto con i bambini BES.
Premetto che non mi piace l’A.I., ma bisogna imparare ad utilizzarla anche nella didattica.
Gli studenti dovranno confrontarsi sempre più con questa tecnologia.
Ho sempre pensato che ciò che uno studente sa, si vede dalle domande che fa e non dalle risposte che dà.
Ben vengano i ChatBot!
Il ruolo del docente è guidare alla formulazione di prompt e stimolare la valutazione critica della risposta ottenuta.
Per introdurre alcuni argomenti (definizione di logaritmo, concetto di funzione) ho chiesto agli studenti, divisi in gruppi, di interrogare ChatGpt.
Successivamente, abbiamo esaminato sia le domande, sia le risposte per vedere le analogie e le differenze e concordare una definizione comune.
Insegno matematica in un professionale alberghiero.
Dopo aver svolto un modulo di statistica, mi sono accordata con i colleghi di alimenti e di accoglienza per far creare agli studenti infografiche riguardanti le malattie connesse con l’alimentazione e i New Green Hotel.
Per la ricerca dei dati, ho suggerito agli alunni di utilizzare Perplexity, che fornisce anche il link ai siti WEB che ha consultato, permettendo di valutarne l’affidabilità.
Che dire?
Piaccia o no, l’A.I. esiste; sta a noi insegnanti sfruttarne le potenzialità.
E-tivity 1
Metariflessione
Dopo il primo webinar, ti proponiamo una riflessione:
Quali ritieni siano le principali sfide e opportunità legate all’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa nella professionalità docente?
Ritengo che le principali sfide legate all’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa nella professionalità docente siano:
• l’accesso e la disuguaglianza: l’adozione diffusa dell’AI richiede infrastrutture tecnologiche avanzate. In molte aree, soprattutto in regioni meno sviluppate, l’accesso a queste tecnologie può essere limitato per alcune famiglie e quindi per alcuni studenti, creando un divario tra studenti e docenti;
• formazione e adattamento dei fruitori: in particolare i docenti devono essere formati all’uso delle nuove tecnologie e adattarsi ai cambiamenti. Questo richiede tempo, risorse e motivazione;
• etica e privacy: l’uso dell’AI solleva questioni etiche relative alla privacy (di tutti e in particolare degli studenti), ai bias algoritmici e alla trasparenza delle decisioni prese dalle macchine;
• dipendenza dalla tecnologia: un’eccessiva dipendenza dall’AI potrebbe ridurre l’interazione umana, fondamentale nel processo educativo.
A fronte di queste sfide, l’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa nella professionalità docente apre la via a varie opportunità, le principali sono:
• personalizzazione dell’apprendimento: l’AI può analizzare i dati degli studenti per offrire percorsi di apprendimento personalizzati, adattati ai bisogni individuali, offrendo l’opportunità di migliorare l’efficacia dell’insegnamento;
• automatizzazione delle attività: l’AI può automatizzare compiti amministrativi e di routine, permettendo ai docenti di concentrarsi maggiormente sull’insegnamento e sul supporto agli studenti;
• risorse educative avanzate: l’AI può generare contenuti educativi di alta qualità, come simulazioni, esercizi personalizzati e feedback immediati, arricchendo l’esperienza di apprendimento;
• accesso potenzialmente globale alla conoscenza: l’AI può abbattere barriere linguistiche e culturali, permettendo un accesso più ampio e diversificato alle risorse educative globali.
Indica almeno un esempio pratico di come hai adottato (o potresti utilizzare) la GenIA per migliorare la tua pratica didattica o per affrontare un aspetto specifico (didattico, istituzionale, organizzativo, relazionale, personale ….).
Trovo molto interessante la possibilità di creare piani di lavoro e materiali diversificati sia a scopo inclusivo (vedi PEI, PDP, motivazione) sia a scopo pluridisciplinare.
L’ AI la potrei utilizzare per creare dei video ai quali applicare delle domande ai cui gli studenti devono rispondere. In classe potrei chiedere loro di porre domande da condividere con i compagni. A fine di una Unit potrei chiedere loro di costruire una lista dei contenuti principali della Unit.
Ho utilizzato l’IA e in particolare ChatGPT per creare frasi di analisi logica da inserire in una verifica, per correggere dei riassunti presi da un libro di testo. Ammetto che è molto utile e dà degli spunti interessanti.
Trovo particolarmente interessante il potenziale della GenIA nel supportare gli studenti nello studio autonomo. Un esempio concreto è l’impiego di chatbot educativi, come quelli basati su ChatGPT, che possono rispondere alle domande degli studenti su specifici argomenti, spiegare concetti complessi in modo semplificato e proporre esercizi personalizzati. Questo strumento rappresenta un valido supporto per l’apprendimento autonomo, consentendo agli studenti di ricevere aiuto anche al di fuori dell’orario scolastico.
Un’altra applicazione pratica molto utile riguarda la creazione automatizzata di quiz interattivi basati sul programma svolto in classe. Con l’ausilio della GenIA, i docenti possono generare test personalizzati in pochi minuti, facilitando la valutazione formativa e adattando i materiali alle esigenze specifiche degli studenti.
In conclusione, l’IA generativa è una risorsa potente per migliorare la qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento. Tuttavia, il suo utilizzo deve essere consapevole e sempre complementare alla figura del docente, che rimane insostituibile nel processo educativo.
Ho voluto provare la ricorsivita di ChatGbt chiedendo di preparare una verifica suggerendo argomento, tempi di esecuzione, numeri esercizi. Poi ho chiesto di inserire un esercizio di difficoltà superiore, infine ho chiesto di generare la griglia di valutazione.
Il primo approccio avuto nella didattica l’ho avuto grazie ai miei studenti. Hanno, come tanti altri, iniziato a cercare risposte e far realizzare degli elaborati all’AI per lo svolgimento dei compiti a casa.
Il risultato, purtroppo per loro, non è stato dei migliori per tanti motivi.
Proverò ad utilizzarla per la creazione di slide di supporto all’azione didattica, perché penso possa snellire e semplificare almeno il nostro lavoro di ricerca. Sarà contemporaneamente un utile strumento per spiegare, ulteriormente, agli studenti quanto sia importante verificare le foto e l’attendibilità di quanto riportato dall’AI.
L’intelligenza artificiale generativa offre grandi opportunità per i docenti, ma presenta anche alcune sfide. Da un lato, è necessario sviluppare competenze digitali e affrontare questioni etiche come la protezione dei dati. Dall’altro, l’IA può migliorare la didattica, rendendola più personalizzata, inclusiva ed efficace.
Un esempio concreto del mio utilizzo riguarda la creazione di materiali didattici su misura, come quiz e attività interattive, risparmiando tempo e rendendo le lezioni più coinvolgenti. Inoltre, l’IA mi aiuta nell’organizzazione del lavoro, automatizzando compiti ripetitivi e permettendomi di concentrarmi meglio sugli studenti.
Se usata con consapevolezza, l’IA è un valido alleato per innovare l’insegnamento e migliorare la gestione del tempo e delle risorse.
Buongiorno, per la prima volta mi avvicino al mondo dell’intelligenza artificiale e guardando la registrazione del primo incontro mi é chiaro che ha moltissime potenzialità. Si può utilizzare per pianificare intere uda o semplici lezioni, creare esercizi o verifiche su determinati argomenti adattandoli agli studenti bes e la si può usare anche per tradurre dei testi. Un aspetto che mi ha incuriosito e che spero venga approfondito nei prossimi incontri é la possibilità di far conoscere all’IA i contenuti del libro di testo adottato da cui partire per elaborare un prodotto.
Gli usi che immaginavo, e che il vostro incontro mi ha confermato, si limitano tuttavia a un utilizzo personale dell’IA. Una sfida a cui vado incontro è quindi capire come utilizzarla anche in classe con gli alunni.
Un esempio di come potrei utilizzare l’IA è la creazione di esercizi di grammatica spagnola con cui ampliare le esercitazioni, spesso limitate, presenti nel libro di testo. Oppure potrei provare a chiedergli di adattare una verifica, già preparata in precedenza, per degli alunni DSA. Sarebbe interessante vedere come la modifica e di quanto differisce dalla mia versione semplificata.
Ho tentato di effettuare qualche sperimentazione per capire come funziona l’IA e, in maniera forse semplicistica, la accosto ai Power point che facevo inserendo nel percorso varie funzionalità visiva, sonora, ecc.. Secondo me tra qualche tempo diventerà un mezzo essenziale.
L’IA può essere di aiuto nella creazione di materiali didattici innovativi, può snellire molte attività di routine, liberando tempo prezioso per il docente che può dedicarsi all’interazione con gli studenti e alla progettazione didattica. Come coordinatrice di classe uso l’IA per predisporre i verbali, e come docente ho organizzato lezioni su argomenti interdisciplinari e attività laboratoriali
L’intelligenza artificiale ha il potenziale di elevare significativamente la qualità dell’istruzione, fornendo esperienze di apprendimento personalizzate e coinvolgenti e preparando gli studenti alle sfide future.
Penso che l’Ai possa essermi di aiuto per progettare piani di lezione personalizzati che si adattano al ritmo e allo stile di apprendimento di ogni studente
Al momento sono ancora fermo alle modalità pre-intelligenza artificiale, quindi per ora non ho adottato questa opportunità durante le lezioni.
Sicuramente è un aspetto importante che dovrà essere introdotto nell’ambito dell’insegnamento anche per cercare di stimolare e coinvolgere maggiormente gli studenti.
L’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa nella professionalità docente presenta diverse sfide e opportunità che meritano di essere esplorate.
### Sfide:
1. **Formazione e competenze**: Gli insegnanti potrebbero necessitare di una formazione adeguata per comprendere e utilizzare efficacemente l’IA generativa. La mancanza di competenze digitali può rappresentare un ostacolo.
2. **Affidabilità e bias**: L’IA generativa può produrre contenuti imprecisi o influenzati da bias. Gli insegnanti devono essere in grado di valutare criticamente le informazioni generate e distinguere tra contenuti utili e fuorvianti.
3. **Privacy e sicurezza**: L’uso di tecnologie basate su IA solleva preoccupazioni riguardo alla privacy degli studenti e alla sicurezza dei dati. È fondamentale garantire che le informazioni sensibili siano protette.
4. **Depersonalizzazione**: C’è il rischio che l’uso eccessivo di IA possa portare a un’insegnamento meno personalizzato, riducendo l’interazione umana e il supporto emotivo che gli studenti possono ricevere dagli insegnanti.
5. **Resistenza al cambiamento**: Alcuni docenti potrebbero essere riluttanti ad adottare nuove tecnologie, preferendo metodi tradizionali di insegnamento. È necessario un cambio di mentalità e una cultura dell’innovazione.
### Opportunità:
1. **Personalizzazione dell’apprendimento**: L’IA generativa può aiutare a creare esperienze di apprendimento personalizzate, adattando i contenuti e le attività in base alle esigenze individuali degli studenti.
2. **Supporto alla creazione di contenuti**: Gli insegnanti possono utilizzare l’IA per generare materiale didattico, come quiz, esercizi e risorse multimediali, risparmiando tempo e aumentando l’efficacia dell’insegnamento.
3. **Analisi dei dati**: L’integrazione dell’IA può fornire agli insegnanti strumenti per analizzare le performance degli studenti e identificare aree di miglioramento, consentendo interventi più mirati.
4. **Stimolo alla creatività**: L’IA generativa può fungere da partner creativo, offrendo nuove idee e approcci per l’insegnamento e incoraggiando gli educatori a esplorare metodi innovativi.
5. **Accesso a risorse globali**: Grazie all’IA, gli insegnanti possono accedere a una vasta gamma di risorse educative e collaborare con colleghi di tutto il mondo, ampliando le loro prospettive e pratiche didattiche.
In conclusione, l’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa nella professione docente presenta una serie di sfide significative, ma anche opportunità entusiasmanti che, se affrontate con attenzione, possono contribuire a un insegnamento più efficace e a un apprendimento più coinvolgente per gli studenti.
Ritengo che l’IA nella pratica didattica possa essere molto utile sotto numerosissimi punti di vista, in particolare, come si diceva nel webinar, possa dare utili spunti per la programmazione di una didattica che sia il più possibile inclusiva, che tenga conto dei vari stili di apprendimento presenti in una classe. Ritengo quindi che l’IA permetta al docente di integrare la sua metodologia classica con nuovi strumenti, possa dargli nuovi punti di vista per progettare la sua lezione.
molto interessante tutto: la lezione ma anche i commenti di tutti i colleghi che spingono ad implementare anche verso aree non ancora esplorate nè pensate… buona formazione sempre!
Le principali opportunità a mio parere sono:
– l’IA può aiutare a creare percorsi di apprendimento personalizzati. Utilizzando strumenti di IA generativa, un insegnante può elaborare materiale didattico su misura per le esigenze di studenti con diversi stili di apprendimento o livelli di abilità;
– riduzione del carico di lavoro per i docenti attraverso l’automazione. Un software di IA può generare quiz e test automatici, liberando tempo per l’interazione diretta con gli studenti;
– stimolare la creatività nel processo di insegnamento. Un insegnante può utilizzare un’IA per brainstorming di nuove idee per progetti scolastici o attività di gruppo.
Invece le principali sfide sono:
– resistenza al cambiamento: alcuni docenti potrebbero essere riluttanti ad adottare nuove tecnologie e preferire i metodi tradizionali , non riconoscendo il valore dell’IA generativa.
– etica e privacy: l’uso di IA generativa solleva molte preoccupazioni riguardo alla privacy degli studenti e all’uso etico dei dati.
– affidabilità e accuratezza: gli strumenti di IA generativa possono produrre informazioni errate o fuorvianti. Un docente che utilizza un generatore di testi per preparare materiali didattici potrebbe non accorgersi di errori nei contenuti, rischiando di diffondere informazioni sbagliate agli studenti.
L’IA potrebbe essermi utile per la creazione di presentazioni, mappe, esercizi e per la semplificazione di alcuni contenuti destinati ad alunni NAI o con BES.
Io l’ho utilizzata una sola volta per confrontare un riassunto da me svolto con quello generato dall’IA; il riassunto doveva ridurre il numero di parole utilizzate alla metà.
Insegno in una classe quinta di un istituto tecnico ed sto usando ChatGPT per preparare i miei studenti al colloquio dell’Esame di Stato. Ho cercato i possibili collegamenti con le varie discipline tecniche. L’ho trovato molto utile.
Ho trovato utile, fin ora nell’insegnamento di biochimica, fare degli schemi riassuntivi di argomenti variegati e relativamente complessi ma ora, dopo aver visto la vostra presentazione, ho pensato di costruire una vera e propria unità didattica e ” sperimentarla” come lezione, anche su un argomento di chimica organica relativamente articolato.
Ho iniziato ad utilizzare l’IA durante il TFA lo scorso anno. E’ stata veramente molto utile per velocizzare alcuni avori che ci venivano richiesti, considerando che, dovendo lavorare, studiare e continuare ad avere una vita, restava davvero poco tempo per fare qualsiasi cosa. Sto continuando ad utilizzarla anche quest’anno che sono in anno di prova per mettere a punto le mie attività. Trovo le varie app a disposizione molto utili; occorre utilizzarle in maniera corretta e sempre adottando spirito critico.
Ho trovato utile considerare, insieme agli alunni, questi aspetti dell’intelligenza artificiale generativa per vederla come nostra alleata per la didattica.
Ho già usato l’IA in varie occasioni per preparare presentazioni o questionari. In ambito giuridico non ho riscontrato, almeno per il momento, quella precisione e correttezza necessari per predisporre questionari efficaci. Probabilmente perché le conoscenze utilizzate dall’IA si basano molto sul diritto anglosassone che per tanti aspetti non coincide con quello italiano.
L’IA potrebbe rivoluzionare la didattica, ad esempio migliorando l’esperienza di apprendimento per gli studenti e rendendo il lavoro dei docenti più efficiente. Con l’IA è possibile adattare il materiale didattico e le attività per soddisfare esigenze specifiche degli alunni, può supportare gli studenti con disabilità, ad es. per chi ha difficoltà visive può essere utilizzata per la lettura di testi. E’ inoltre possibile creare giochi educativi interattivi in modo da rendere l’apprendimento più divertente e coinvolgente.
L’IA è un potente mezzo per migliorare l’istruzione rendendola più personalizzata, interattiva e accessibile senza però sostituire gli insegnanti ma supportandoli nel loro lavoro.
Le principali sfide legate all’integrazione dell’IA nella professionalità docente includono la necessità di sviluppare competenze per utilizzare efficacemente questi strumenti, la gestione gestione delle preoccupazioni legate alla privacy dei dati e la garanzia che l’IA supporti e non sostituisca il ruolo umano nell’insegnamento.
L’IA può essere di aiuto nella creazione di materiali didattici innovativi, può snellire molte attività di routine, liberando tempo prezioso per il docente che può dedicarsi all’interazione con gli studenti e alla progettazione didattica. Come coordinatrice di classe uso l’IA per predisporre i verbali, e come docente ho organizzato lezioni su argomenti interdisciplinari e attività laboratoriali
Condivido quanto scrivi, in particolare l’aiuto nella creazione di supporti didattici non per forza innovativi e lo snellimento delle attività rutinarie… io al momento mi trovo ancora in una fase di curiosità e di scoperta interessata per cui sto apprendendo da tutti Voi. Grazie
Penso che questa sia la funzione dell’IA che mi potrebbe risultare più utile dato che insegno nella scuola primaria e in questo momento non riesco ad immaginare di poterla utilizzare in classe con i miei alunni di prima.
Credo che l’introduzione dell’IA nella professione docente possa rappresentare un’opportunità se il cambiamento coinvolgesse vari aspetti, sia quelli legati ai metodi di insegnamento sia quelli vicino alla formazione dei docenti. Per quanto riguarda le sfide alcune sono “pratiche”: il docente, cioè, dovrebbe avere le competenze necessarie per utilizzare strumenti avanzati; altre etiche.
In generale credo che l’IA possa trasformare positivamente il mondo della scuola solo attraverso un uso consapevole, mettendo sempre al centro il contributo umano.
Come insegnante di matematica ho provato alcune volte a far risolvere degli esercizi chiedendo che venissero eseguiti e spiegati tutti i passaggi per poter condividere il materiale con i ragazzi più in difficoltà, ma molto spesso ho riscontrato banali errori di calcoli che vanificano tutto il mio tempo speso in questa attività.
Le sfide e le opportunità dell’Intelligenza Artificiale Generativa nella professionalità docente
L’introduzione dell’Intelligenza Artificiale Generativa (GenIA) rappresenta una rivoluzione che pone al centro del dibattito educativo sia opportunità che sfide. Tra le principali sfide, emerge la necessità di una formazione continua per i docenti, volta ad acquisire le competenze indispensabili per l’uso consapevole e critico di strumenti avanzati. L’integrazione dell’IA solleva inoltre questioni etiche, come la tutela della privacy degli studenti, e richiede una riflessione profonda per garantire che l’interazione umana, elemento centrale della relazione educativa, non venga marginalizzata. Un’ulteriore difficoltà riguarda la resistenza al cambiamento, poiché alcuni professionisti potrebbero mostrarsi diffidenti verso l’adozione di tecnologie che si discostano dai metodi tradizionali.
Tuttavia, le opportunità offerte dalla GenIA sono straordinarie. Essa permette di personalizzare l’apprendimento, sviluppando percorsi educativi su misura per le esigenze di ciascun studente, e di semplificare le attività di routine, come la correzione di esercizi o la gestione della documentazione, liberando tempo prezioso per l’interazione con gli alunni. Inoltre, l’IA favorisce l’inclusione e l’accessibilità, fornendo strumenti adattivi per studenti con bisogni speciali, e stimola la creatività, permettendo di progettare materiali didattici innovativi e interdisciplinari.
Un esempio pratico di utilizzo della GenIA nella mia pratica didattica riguarda la creazione di attività personalizzate per alunni con difficoltà di apprendimento. Attraverso strumenti di IA, posso generare esercizi interattivi che si adattano in tempo reale alle risposte degli studenti, sostenendoli nel loro percorso di crescita. Inoltre, ho utilizzato l’IA per velocizzare la stesura di verbali e pianificare laboratori interdisciplinari, integrando contenuti che uniscono tecnologia, creatività e competenze trasversali. Questo approccio non solo migliora la qualità dell’insegnamento, ma rafforza anche il legame tra le discipline, rendendo l’apprendimento più coinvolgente e significativo per gli studenti.
Credo fermamente che l’IA possa trasformare il mondo della scuola, ma solo attraverso un uso consapevole e responsabile, che metta sempre al centro il contributo umano e il benessere degli studenti.
L’intelligenza artificiale generativa può davvero trasformare l’esperienza educativa, soprattutto in termini di personalizzazione. Ecco alcune delle sue potenzialità principali:
1. Adattamento ai ritmi e agli stili di apprendimento
Gli strumenti basati su AI possono analizzare i progressi degli studenti e adattare i contenuti alle loro esigenze specifiche. Per esempio, un sistema di AI può proporre esercizi aggiuntivi per uno studente in difficoltà su un determinato argomento o offrire approfondimenti per chi mostra maggiore padronanza.
2. Feedback immediato e mirato
Gli studenti possono ricevere feedback in tempo reale su compiti e test, con spiegazioni personalizzate. Questo accelera il processo di apprendimento e riduce il carico per gli insegnanti.
3. Tutor virtuali personalizzati
I chatbot educativi possono fornire supporto continuo, rispondendo a domande, spiegando concetti e aiutando con i compiti. È come avere un tutor sempre disponibile.
4. Creazione di contenuti su misura
Con AI generativa, si possono creare materiali didattici personalizzati, come esercizi, quiz, video o spiegazioni scritte, che rispondono alle esigenze specifiche di una classe o di un singolo studente.
5. Inclusione e accessibilità
L’AI può supportare studenti con bisogni educativi speciali, creando risorse accessibili come testi semplificati, audio per non vedenti o esercizi specifici per chi ha difficoltà di apprendimento.
6. Sviluppo della creatività
Strumenti come ChatGPT o DALL·E possono essere usati per stimolare la creatività degli studenti, aiutandoli a scrivere storie, progettare progetti artistici o simulare esperimenti.
Sfide e responsabilità
Naturalmente, l’uso dell’AI generativa a scuola deve essere gestito con attenzione:
Etica e privacy: Proteggere i dati degli studenti è fondamentale.
Ruolo dell’insegnante: L’AI è un supporto, non un sostituto. Gli insegnanti rimangono centrali per il pensiero critico e l’educazione emotiva.
Equità: Garantire che tutti abbiano accesso a queste tecnologie è cruciale per non amplificare le disuguaglianze.
Insegno laboratorio di elettronica e, quando la platea è stimolata, mi piace impostare la lezione pratica con i “metodi dell’ingegneria inversa”, con attività finalizzate all’analisi e alla risoluzione dei problemi usando varie tecniche e procedimenti generici appropriate/i al contesto individuate/i per l’occasione nel proprio bagaglio culturale o sperimentando nuove soluzioni avendo come guida l’idea dell’analisi critica con lo scopo finale della crescita personale e professionale.
Da circa un anno sto scoperto l’ IA.
Grazie a bravi formatori vedo che puo’ aiutarmi a fare molte cose:
– pianificare MODULI con contenuti in lingua
– diversificare le prove per alunni DSA
– creare contenuti di livello ( B1 o B2 ) per i miei alunni della scuola secondaria superiore
– creare mappe dando input ( uso CHATGPT)
– preparare riassunti per i ragazzi che necessitino di testi semplificati
Prima di creare input per la chatbot lavoro in modo selettivo. Il risultato poi lo posso migliorare. Il vantaggio è guadagnare tempo , consapevole che una buona didattica conta anche sul rapporto con i ragazzi. La scuola del XXI secolo è pero’ una scuola complessa….e io devo affrontare la sfida.
Buongiorno, nell’ istituto professionale dove insegno matematica da quest’anno si è deciso di valutare per competenze attraverso solo compiti di realtà.
Mi sono subito resa conto che creare compiti di realtà per qualsiasi argomento svolto e per un livello non proprio alto come quello dei miei studenti, non fosse obiettivo semplice da raggiungere. Ho provato ad usare l’IA ma ho capito subito che non lo facevo in maniera corretta. Spero tanto che questo corso mi dia una mano.
Mi è capitato di utilizzare la GenIA per pianificare e progettare delle unità di apprendimento di lingua inglese per classi della scuola secondaria inferiore. Ho trovato lo strumento molto utile perché dopo aver indicato le varie metodologie che avrei voluto utilizzare, non solo mi ha offerto percorsi diversificati sullo stesso argomento e mi ha suggerito siti dai quali attingere alcuni materiali audio e video, ma mi ha indicato anche specifiche attività per alunni BES. Ciò mi ha consentito di elaborare unità di apprendimento che fossero fortemente inclusive e accattivanti.
per quanto riguarda la mia esperienza personale. Ho provato proprio l’altro giorno ad a creare su Canva una verifica di grammatica, ma forse perchè nella mia testa mi ero già fatta una bozza di quello che volevo, non ho trovato esaustivo quello che cercavo e soprattutto mi sono accorta che quello che mi era stato preparato non sarebbe stato comprensibile ed eseguibile dalla totalità della classe, mentre io invece, cercavo proprio un aiuto nel rendere il mio lavotro più semplice. Ciò non toglie che magari non ricorrerò nuovamente a questo tipo di piattaforma per fare una verifica.
Parlando in generale, invece. Credo sia importante effetivamente una formazione specifica per l’intero gruppo classe e che questo tipo di formazione dovrebbe fare parte del monte ore della formazione scolastica e non che al contrario le insegnanti debbano seguire corsi di questo tipo per loro specifica iniziativa, soprattutto perchè ormai ogni scuola è dotata di tablet e tecnologia è una materia scolastica anche nella scuola primaria ma si da per scontato che debba essere eseguita dall’insegnante di matematica o scienze, mentre secondo me, dovrebbe essere una materia trasversale come l’educazione civica.
Se gestita correttamente, l’intelligenza artificiale può rappresentare un’opportunità straordinaria per migliorare la qualità dell’istruzione e preparare gli studenti a un futuro in cui le competenze tecnologiche saranno sempre più richieste.
Sono perfettamente d’accordo. Intanto l’IA può essere utilizzata per snellire il lavoro burocratico. Io sono insegnante di sostegno e la compilazione del Nuovo PEI è faticosa e spesso si rischia di essere ripetitivi. Non sono ancora riuscita a lavorarci. Mi riprometto di farlo. Inoltre, l’illusione di essere “tuttologi” si infrange ogni giorno sulle difficoltà legate alle singole discipline. Mi riferisco ovviamente ai percorsi SEMPLIFICATI che dovrebbero condurre lo studente BES con PEI al conseguimento del diploma di Scuola secondaria di Secondo grado. Tutto è da sperimentare e da provare, nei limiti delle proprie possibilità.
Ritengo che le principali sfide legate all’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa nella professionalità docente sono:
1. Capire bene come utilizzare lo strumento nella propria attività: la rapida evoluzione sia delle IA generative e degli applicativi che sfruttano questa tecnologia, non mi permette di approfondire gli strumenti in maniera soddisfacente. Chiaramente, se ho una conoscenza superficiale di una tecnologia, non posso sfruttarla al meglio; la uso in modo limitato e non sempre correttamente.
2. Fonti delle informazioni: l’addestramento dei vari IA generative viene spesso fatto con materiale che si trova su internet – e su internet si trova di tutto. Non è possibile avere la certezza che le risposte ai prompt siano corrette e da dove provengono le informazioni fornite, in quanto anche se c’è un elenco di fonti, possono essere finte. Penso che la qualità delle fonti sia una informazione fondamentale da prendere in considerazione per la valutazione della risposta al prompt.
3. Costruzione dei prompt per fare “capire” all’IA cosa gli si chiede, così da ottenere la risposta desiderata.
Ritengo che l’IA generativa offre delle opportunità nella professionalità di docente:
1. Alleggerire la produzione di documenti quali piani di lavoro, griglie di valutazione, ecc. : trovo che chiedere all’IA di produrre documenti spesso permette di avere un buon punto di partenza per il lavoro che devo fare, così da velocizzare questo aspetto.
2. Permette di progettare delle attività innovative o diverse in classe: proprio perché l’IA può attingere da database molto grandi (e dalle esperienze di altri), può pianificare delle attività diverse rispetto a quelle che pianifico io, con i miei bias, i miei modi di pensare, e la mia rigidità mentale (anche se cerco di vedere gli argomenti che insegno da un altro punto di vista, cercando di essere creativa). Provare qualcosa di diverso è stimolante e aiuta la mia crescita professionale.
3. L’uso dello strumento in classe dovrebbe indirizzare gli studenti ad uno uso consapevole di questo strumento che oramai è entrato nelle nostre vite: l’esperienza diretta mi aiuta ad affrontare meglio l’argomento con i miei studenti. Questo aspetto lo devo sviluppare in quanto non ho bene in mente come integralo nelle mie lezioni.
Sono un insegnante di matematica e scienze e finora ho utilizzato l’intelligenza artificiale per avere a disposizione presentazioni relative a contenuti di scienze. Dopo aver seguito il vostro primo webinar mi sono resa conto dell’importanza di specificare bene le richieste nella formulazione della domanda e della possibilità di utilizzare l’IA anche nell’adempimento di questioni burocratiche.
L’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa nella didattica rappresenta una sfida per il docente, che deve bilanciare l’uso delle tecnologie con il mantenimento di un rapporto umano e autentico con gli studenti. L’opportunità risiede nel potenziamento delle risorse disponibili, come la personalizzazione dei materiali e l’ampliamento delle modalità di apprendimento. Tuttavia, è essenziale educare i ragazzi a un uso critico e consapevole dell’IA, affinché non diventino semplici consumatori passivi. La formazione continua del docente diventa quindi cruciale per sfruttare al meglio queste nuove possibilità senza perdere di vista il ruolo educativo e formativo.
Un esempio pratico di utilizzo della GenIA nella mia pratica didattica potrebbe essere la creazione di esercizi personalizzati per gli studenti con difficoltà specifiche di apprendimento, come la dislessia. Attraverso la generazione di testi adattati, con font specifici o un linguaggio semplificato, potrei offrire materiali inclusivi che rispettano i loro ritmi e stili di apprendimento. Questo approccio aiuterebbe a ridurre le barriere, permettendo a ogni studente di accedere ai contenuti in modo più efficace.
Ho utilizzato l’IA per qualche questione burocratica, ma non l’ho ancora integrata nella didattica. Tra le sfide offerte dalla GenIA vi sono la formazione docente e l’ uso corretto dei promt. Al tempo stesso l’IA offre opportunità anche agli alunni con BES, permettendo una didattica più personalizzata.
Questo corso mi serve come stimolo per affrondirne l’uso e applicarla correttamente nella pratica educativa.
Importante è conoscere le potenzialità e le mancanze dell’intelligenza artificiale, in modo da poterla gestire correttamente. Così facendo può rappresentare un’opportunità per migliorare la qualità dell’istruzione e preparare gli studenti per alcune lezioni e anche per il loro futuro scolastico e non.
L’ IA è uno strumento potente per rendere più interessanti e interattive le lezioni, ma deve essere utilizzato con cura. Durante il mio anno di prova ho utilizzato questo strumento per le attività di laboratorio, rendendomi conto che se da un lato facilita e aiuta il lavoro, dall’altro deve essere ben chiara la domanda posta e cosa si voglia fare. E’ uno strumento che può aiutare anche gli alunni nella comprensione, ma sempre con la consapevolezza che è uno strumento e non altro.
Mi auguro che l’IA possa aiutarmi nell’ottimizzare i tempi sia per le mie lezioni(personalizzazione, semplificazione contenuti, elaborazione lezioni) sia per i verbali connessi alla funzione docente
Sono convinta che l’IA cambierà il modo di insegnare ed apprendere e desidero esplorare le possibilità che offre per immaginare nuovi scenari di apprendimento. Per il momento, mi è facile prospettarne l’utilità dell’IA in particolare per l’apprendimento personalizzato delle lingue straniere, ma probabilmente l’IA potrà potenziare e velocizzare l’apprendimento in molti altri ambiti.
Vorrei avere maggiori informazioni e scambiare esperienze per capire come integrare utilmente l’IA generativa nei percorsi di apprendimento. Il mio obiettivo è gli studenti utilizzino l’IA generativa per costruire competenze e saperi autentici, consapevoli di potenzialità e limiti di questo nuovo strumento, attraente ed irrinunciabile.
Personalmente ho sperimentato l’utilizzo dell’IA per la programmazione di uscite didattiche e di esperienze di laboratorio. Ne ho ricavato utili suggerimenti, che mi hanno reso più rapidi i tempi di progettazione.
potrebbe essere di aiuto nella didattica individualizzata per creare sia esercizi che strumenti utili all’apprendimento
Buonasera. Io utilizzo l’AI per compilare Google forms a risposta multipla, Kahoot games o semplici dialoghi in lLingua straniera che poi io adatto con spazi da riempire e utilizzo in classe per le verifiche orali. In genere ho dei buoni riscontri.
le principali sfide e opportunità legate all’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa nella professionalità docente?
La didattica tradizionale risulta totalmente superata dall’introduzione dell’IA generativa: gli studenti (penso alla SSSG) l’hanno subito messa alla prova affinché si sostituisse al loro lavoro applicativo; la prima sfida è perciç riuscire a far comprendere l’importanza di un impegno individuale, esercitazioni comprese, per sostenere l’apprendimento di base; l’IA generativa è comtemporaneamente un’opportunità per solleticare maggiore curiosità, creando proposte meno convenzionali ed esempi o applicazioni più coinvolgenti.
Un esempio pratico di come ho provato ad utilizare la GenIA è quello sottoriportato:
il mio prompt è:
“sei un insegnante di matematica del quinto anno dell’istituto tecnico economico ; devi preparare un breve (tre ore) percorso di ripasso dello studio di funzioni con due variabili indipendenti, sia libere, sia soggette a vincoli; il ripasso deve comprrendere il concetto e l’applicazione di dominio e codominio di una funzione, delle curve di livello (fascio improprio di rette, famiglia di parabole dove varia solo il termine noto, famiglie di circonferenze dove varia solo il termine noto, famiglie di ellissi, famiglie di iperboli). devono esserci rappresentazioni delle funzioni”
La risposta di ChatGPT , compresi errori:
Ecco una possibile struttura per il percorso di ripasso di tre ore sullo studio delle funzioni con due variabili indipendenti:
### **Percorso di Ripasso: Funzioni con Due Variabili Indipendenti**
#### **1ª Ora: Concetti Fondamentali (Teoria + Esempi)**
– **Definizione di funzione di due variabili:** \( z = f(x,y) \)
– **Dominio e Codominio:** Come determinare il dominio e il codominio di una funzione con due variabili (esempi pratici con grafici).
– **Esempi:**
– \( f(x,y) = \sqrt{1 – x^2 – y^2} \)
– \( f(x,y) = \frac{1}{x^2 + y^2} \)
#### **2ª Ora: Curve di Livello (Teoria + Esercizi)**
– **Curve di Livello:** Definizione ed interpretazione geometrica.
– **Fascio improprio di rette:** \( z = ax + by + c \) con \( z = k \).
– **Famiglie di parabole:** \( z = x^2 + y^2 + c \) (varia solo il termine noto).
– **Famiglie di circonferenze:** \( x^2 + y^2 = k \).
– **Famiglie di ellissi e iperboli:** Esempi grafici e discussione sulle variazioni dei parametri.
#### **3ª Ora: Rappresentazioni Grafiche (Strumenti + Pratica)**
– Utilizzo di strumenti digitali per rappresentare le funzioni (ad esempio GeoGebra o Matlab).
– Grafici delle curve di livello delle funzioni studiate.
– Discussione sulle applicazioni pratiche delle curve di livello (es. topografia, economia).
– Breve esercitazione conclusiva: rappresentare graficamente una funzione assegnata con curve di livello.
Se hai bisogno di ulteriori dettagli su una specifica sezione o materiale didattico, sono qui per aiutarti!
Il primo uso che farò di questa traccia sarà di proporre agli studenti di cercare gli errori e le omissioni in questo schema.
Potrebbe essere interessante per trovare schemi di risoluzione dei problemi di geometria per allievi con bisogni che richiedano un percorso individualizzato
un aspetto in cui la genIA mi è particolarmente utile è la creazione di immagini:
per incentivare una classe ad un’attività di peer-to-peer, ho fatto predisporre a Copilot un bonus, come quelli dei videogiochi, con stile grafico cartoon, con colori vivaci e la scritta “non mi interroga”, premio per chi riesce ad aiutare il compagno fragile nel migliorare i propri risultati
Come docenti non possiamo pensare che gli studenti non usino l’intelligenza artificiale nell’esecuzione dei loro compiti. Compito di noi docenti è di insegnare loro ad un utilizzo consapevole ed educativo, ricordando loro che è solo uno strumento e come tale deve essere utilizzato.
Come docenti non possiamo pensare che gli studenti non usino l’intelligenza artificiale nell’esecuzione dei loro compiti. Compito di noi docenti è di insegnare loro ad un utilizzo consapevole ed educativo.
La curiosità verso quello che i miei alunni stavano presentando come lavoro a casa,spesso palesemente non personale, mi ha spinto verso L’I.A. L’ho trovata una grande risorsa, che sto imparando ad usare per migliorare il mio lavoro e per aiutare gli alunni ad usarla consapevolmente .
Buongiorno.
Ho provato ad utilizzare l’intelligenza artificiale per integrare alcune lezioni. Insegno in una secondaria di primo grado. Devo dire che quanto generato in seguito alle mie richieste, che ho provato a formulare seguendo le indicazioni date nel webimar, ha portato alla produzione di materiali utili. Ho poi lavorato per adattarli, correggerli laddove non rispondenti alle mie intenzioni didattiche. Credo che, come tutti gli strumenti, anche questo necessiti intanto di essere conosciuto, poi sperimentato e applicato in modo flessibile, integrandolo con altri mezzi di conoscenza. La velocità e il cambiamento continuo degli strumenti rende indispensabile l’aggiornamento , ma quasi impossibile una competenza sicura nell’uso, questo mi spaventa. Come pure le implicazioni etiche dell’impiego dell’IA.
Nell’ottica dell’inclusione, che vuol dire assicurare che tutti gli studenti abbiano accesso a un’istruzione di qualità, l’IA è in grado di personalizzare l’apprendimento e di andare incontro alle necessità di tutti gli studenti.
Le chatbot come ChatGPT, Gemini, ecc., possono essere utili all’insegnante in quanto creano attività e rubriche di valutazione che si adattano alle necessità dei casi specifici.
Ho iniziato da poco ad utilizzare l’IA per studiare l’inglese, e per compiere ricerche relative ai miei campi di interesse. Non mi servo dell’IA per preparare le mie lezioni (insegno Lettere in un liceo), ma è un grande aiuto nel momento in cui devo allestire le verifiche scritte, per la velocità con cui riesce a costruire tante domande, mantenendo un grado di variazione e di complessità adatto al livello scolastico richiesto. Ho molte riserve sulla condivisione di questo strumento con i miei studenti: non hanno la maturità sufficiente per un uso consapevole, cercano sempre la strada del massimo risultato col minimo sforzo. Nello sviluppo di competenze di scrittura di base relative all’italiano, non può essere sottratta, in fase di formazione dello studente, la fatica di un processo che coinvolge più piani (logica, semantica, sintassi…) e che costituisce un elemento non sostituibile per lo sviluppo del pensiero. Penso che possa essere ben diverso l’utilizzo di questo strumento per studenti più grandi, universitari, le cui competenze di base sono state già sviluppate: per loro potrebbe essere una risorsa stimolante.
Utilizzo l’intelligenza artificiale per creare esercitazioni mirate in preparazione di una verifica, fornendo nel prompt gli esercizi che verranno somministrati e chiedendo di produrne di analoghi. Questa attività si rivela particolarmente proficua per alunni con Bisogni educativi speciali.
Ritengo che contemplare l’IA nella didattica sia ormai un fattore imprescindibile attenzionandone il peso e soprattutto governandone l’utilizzo
A mio parere, le sfide dell’IA generativa sono l’uso critico dei contenuti e il rischio di dipendenza tecnologica; le opportunità includono idee per attività didattiche più creative e coinvolgenti. Ad esempio, io uso l’IA per fare brainstorming, raccogliendo risorse, strumenti, ecc. e progettando attività didattiche creative come giochi di ruolo storici o esercizi interdisciplinari, rendendo le lezioni più stimolanti.
L’intelligenza artificiale può creare lezioni personalizzate per ogni studente e gestire compiti ripetitivi, permettendo agli insegnanti di concentrarsi su spiegazioni più complesse. Può anche correggere compiti, fornire feedback dettagliati,
e supportare l’insegnamento delle lingue straniere, come l’inglese, offrendo esercizi interattivi e conversazioni simulate per migliorare le competenze linguistice. Tuttavia, un uso eccessivo dell’IA può rendere gli studenti pigri e dipendenti, e non tutte le informazioni fornite dall’IA sono accurate. Inoltre, c’è la questione della privacy, poiché l’IA raccoglie molti dati sugli studenti. Occorre dunque un’uso ponderato di questo nuovo strumento.
Sono convinto che l’IA cambierà il modo di insegnare ed apprendere e che offre nuovi scenari di apprendimento. Per il momento, l’ AI facilita l’apprendimento personalizzato , potenzia e velocizza l’apprendimento in molti ambiti.
Il mio obiettivo è che gli studenti utilizzino l’IA generativa per acquisire conoscenze e competenze consapevoli delle potenzialità e dei limiti di questo nuovo strumento, attraente e seducente, ma allo stesso tempo pericoloso se non viene utilizzato in modo responsabile.
L’intelligenza artificiale generativa offre un enorme potenziale per rivoluzionare l’insegnamento, ma è fondamentale utilizzarla in modo critico e consapevole. I docenti devono essere formati per integrare l’IA nelle loro pratiche didattiche e per valutare in modo critico i contenuti generati. tanti sono i modi per usare nella didattica IA, come: creare esercizi specifici per rafforzare le aree di difficoltà di uno studente, spiegare concetti complessi in modo semplice e comprensibile, adattando il linguaggio al livello degli studenti, ecc. io spesso la uso per creare prove di livello o avere spunti per UDA
Secondo me, l’utilizzo dell’AI in ambito scolastico offre numerose opportunità soprattutto nella creazione di percorsi di apprendimento personalizzati. Io ho iniziato ad utilizzarla soprattutto per il processo di valutazione nella scuola secondaria di primo grado.
L’integrazione dell’AI generativa nella professione docente offre potenzialità multiple all’interno del percorso insegnamento-apprendimento, ma impone anche un’attenta riflessione etica sulla sua utilizzazione e applicazione in campo didattico e professionale.
Il suo utilizzo permette di velocizzare il lavoro del docente a livello didattico (impostazione prove di verifica, sistematizzazione delle lezioni, creazione di materiale vario, creazione di immagini…), a livello burocratico e a livello organizzativo (ottimizzazione dei tempi).
L’uso dell’AI, a mio avviso, deve essere, comunque, calibrato e non permanete, altrimenti il rischio è che diventi un mero sostituto del docente.
La sfida maggiore risiede nel processo insegnamento-apprendimento, nell’interazione docente-studente, all’interno di una dimensione di innovazione tecnologica in continua evoluzione. L’IA è una realtà ineludibile e, di conseguenza, è necessario guidare e istruire i discenti nel suo impiego che deve essere consapevole, etico, corretto, utile.
In conclusione, un buon e saggio equilibrio tra tecnologia e valore umano dell’insegnamento è fondamentale per sfruttare al meglio le opportunità che l’AI può offrire, al fine di implementare la professionalità del docente e la formazione dello studente.
Personalmente, ho iniziato ad adottare l’uso dell’IA nella mia pratica professionale per creare delle prove di verifica personalizzate e per sistematizzare le fasi di alcune attività didattiche per gruppi cooperativi.
In che modo l’IA potrebbe migliorare i processi di inclusione degli alunni con disabilità?
Sinceramente non ho ancora adottato l’intelligenza artificiale in classe, sono nella fase osservativa. Mi sto documentando e vorrei capire le modalità e le strategie più idonee per introdurla nel mio lavoro come risorsa, e non come strumento facilitatore di sapere.
Ritengo che l’utilizzo dell’IA sia molto utile soprattutto per imparare le lingue e poter colloquiare in lingua con un avatar. In particola modo può aiutare e supportare soprattutto gli alunni con dislessia.
Anche coloro che hanno altri tipi di difficoltà nell’apprendimento possono usufruire di questo aiuto se supportati e consigliati nell’utilizzo. L’unico mio timore è che possono farsi svolgere interamente gli esercizi di matematica e di fisica e quindi indebolire la capacità di ragionamento e di pensiero critico
Sono d’accordo sul fatto che l’IA possa essere di aiuto sia per il docente sia per gli alunni.
Per me, come docente, potrebbe essere utile nella stesura delle bozze dei documenti scolastici annuali (es. programmazioni, tabelle di valutazione, Uda, verbali) oppure nella preparazione delle verifiche o di lezioni più accattivanti. C’è sempre una parte attiva dell’insegnante nell’ideazione e nella progettazione. Per questo mi aspetto nelle prossime lezioni di avere dei suggerimenti sui programmi di IA generativa.
Al momento ho sperimentato “ChatBot” per preparare una conversazione tra i miei alunni e Sherlock Holmes e un’altra conversazione con Dante Alighieri, devo ancora usarle in classe con i ragazzi.
L’IA, invece, potrebbe aiutare gli studenti nello studio e, secondo me, alcuni già ne fanno uso, perché i ragazzi sono sempre molto ricettivi alle novità e più pronti di noi adulti alla sperimentazione. Il problema di fondo, forse, è che i ragazzi guardano alle potenzialità del mezzo (ad esempio risparmio di tempo nella preparazione di un testo scritto) senza porsi domande di tipo etico (ad esempio quanto di veramente mio è in quel lavoro?). Mi chiedo poi sul lungo periodo quanto l’IA possa incidere sulla produzione scritta e sulla comprensione dei testi da parte degli studenti.
Penso che l’IA sia in grado di personalizzare l’apprendimento e di adeguarsi alle necessità di tutti gli studenti. Può essere molto utile, anche in contesti burocratici, progetti, relazioni. E’ importante usarlo in modo responsabile preservando la propria creatività.
Penso che l’IA possa essere molto utile a facilitare la preparazione delle attività di noi docenti.
Può essere molto utile, anche in contesti burocratici, progetti, relazioni. E’ importante usarlo in modo responsabile preservando la propria creatività. Per i ragazzi è più difficile usarlo in modo responsabile.
L’IA è sicuramente uno strumento che si può integrare nella didattica, aprendo nuove possibilità di personalizzazione e integrazione dei contenuti. Ho già usato Gemini per breare esercizi personalizzati che ho utilizzato in classe, ovviamente dopo averli controllati.
Penso comunque che sia necessario essere opportunamente formati e aggiornati per poter sfruttare al meglio tutte le potenzialità di questo nuovo strumento
Ho usato ChatGPT, insieme ai miei studenti di 3°, per creare un questionario su un’attività di orientamento rivolto a ragazzi di 3°media, in visita alla nostra scuola, dopo la partecipazione a un laboratorio di automazione. Volevamo testare quanto avessero apprezzato l’attività e se prima del laboratorio avessero mai sentito parlare di automazione e dei concetti trattati durante il laboratorio.
Abbiamo creato un form su Moduli e lo abbiamo somministrato.
Molto interessanti le risposte ottenute e l’analisi delle risposte da parte dei miei studenti.
L’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa con l’agire didattico “tradizionale” offre enormi potenziali, ma comporta anche una serie di sfide che vanno individuate a priori.
Fra le opportunità posso riconoscere:
• La personalizzazione dell’apprendimento perché l’AI ci consente di costruire contenuti didattici su misura per ogni studente, adattandoli ai loro ritmi e ai loro stili di apprendimento.
• Il supporto alla creatività perché l’AI ci permette di generare idee, storie e attività stimolanti per promuovere l’inventiva e la curiosità degli studenti.
• La possibilità di fornire evidenze personalizzate perché l’AI ci fornisce feedback immediati e specifici anche relativi agli errori commessi dagli studenti, aiutandoli a migliorare.
• L’accessibilità degli apprendimenti per ciascun studente, compresi quelli con bisogni educativi speciali.
Fra le sfide posso identificare:
• La qualità dei contenuti perché risulta fondamentale verificare l’accuratezza e l’affidabilità di quelli generati dall’IA.
• La dipendenza tecnologica dal momento che un eccessivo affidamento sull’IA può limitare la creatività e l’autonomia degli insegnanti.
• La Privacy e la sicurezza dei dati perché diventa necessario garantire la protezione dei dati degli studenti e il rispetto delle normative sulla privacy.
• La Formazione dei docenti indispensabile per fornire a quest’ultimi fornire le competenze necessarie per utilizzare efficacemente e consapevolmente l’IA.
Per quanto riguarda la mia professione, io quest’anno ricopro un incarico part-time sul sostegno e seguo un bambino con una sindrome rara per 11 ore settimanali.
Il discente che mi è stato affidato ha difficoltà a comunicare e a comprendere le istruzioni.
Grazie all’IA generativa posso:
1. Creare materiali personalizzati per generare storie, giochi e esercizi specificamente adattati agli interessi del bambino e al suo livello linguistico. Generazione di immagini: Utilizzare un modello di generazione di immagini per creare immagini personalizzate che illustrino le storie o i concetti da apprendere. Ad esempio, se il bambino sta imparando i colori, si possono generare immagini di oggetti colorati.
2. Creare un chatbot personalizzato che interagisca con il bambino, ponendogli domande, fornendo feedback e incoraggiandolo a comunicare.
3. Generare esercizi di pronuncia personalizzati, basati sulle difficoltà specifiche del bambino.
Durante questi mesi di utilizzo dell’IA generativa ho osservato:
Un aumento della motivazione e del coinvolgimento del bambino e un miglioramento delle abilità comunicative. Ritengo altresì importante che l’utilizzo dell’IA venga integrato in un percorso di apprendimento più ampio, che preveda la relazione e l’interazione diretta con i pari e gli adulti di riferimento.
Ho usato AI per scrivere delle Unità Di Apprendimento ed elaborare le griglie di valutazione. Il prompt, come é stato sottolineato piú volte é fondamentale. Prima bisogna avere le idee chiare sugli obiettivi e aver creato una bozza da dare in pasto all’AI. L’esito mi ha anche sollecitato nuove idee e va riletto e rimodulato perché all’Interno ci sono sempre delle incoerenze o inserimenti che non rispecchiano il focus dell’UDA. Quindi ho usato l’AI si può sia per definire meglio un prodotto grezzo sia per avere qualche input come sollecitazione. Inoltre l’AI mi aiuta nella scrittura dei verbali.
Ho usato inizialmente la GenIA per preparare lezioni su argomenti specifici, generare problemi calati in situazioni inerenti l’ambito professionale dell’indirzizo scolastico in cui insegno.
ho usato l’anno scorso una piattaforma che utilizzava diversi tools di intelligenza artificiale fra questi ho usato un tools per generare domande da un video di youtube per un attività laboratoriale
Uso ChatGPT fin dal suo rilascio. Allo stato attuale non potrei più fare dell’I.A., sia per l’automatizzazione di procedure burocratiche che per gli stimoli e le idee nelle attività didattiche.
Sono molto attratta da Chat Gpt e mi piace metterla alla prova con domande puntuali e richieste molto specifiche. Mi è capitato di correggerne errori , di fornire prompt ricorsivi per affinare la risposta alla mia domanda. Ho anche verificato la capacità di fare sintesi su argomenti che conoscevo, per constatarne la buona performance! Mi piace moltissimo come strumento.
Ho trovato il chatbot molto efficace sia per la preparazione di verifiche, nonché per la correzione con griglie finalizzate a testare determinate competenze; chat Gpt ha snellito di molto la fase di preparazione dei materiali per la verifica e ha anche proposto validi criteri per le fasi di correzione e per velocizzare il processo.
Inoltre suggerisce ottime soluzioni per presentare delle lezioni quanto più le richieste sono dettagliate e specifiche. E’ una tecnologia molto stimolante e meravigliosamente inesauribile, al contrario dell’ umano: è molto soddisfacente.
Fino ad ora ne ho fatto un uso personale, ma vorrei tanto introdurla in classe, intanto perché gli studenti la usano in modo individuale e sarebbe proprio per questo interessante fare dei percorsi educativi con loro per accompagnarli nello sviluppo della literacy e degli altri aspetti che contribuiscono a formare la cultura dell’AI , come si diceva nel webinar, e poi credo che ormai sia un dovere educativo integrare gli aspetti della conoscenza con le nuove tecnologie per ridurre il divario digitale e per gestire i processi di apprendimento con cognizione , ponendo le basi per stimolare e sviluppare consapevolezza e pensiero critico nelle nuove generazioni.
L’automazione prodotta dall’IA, ottimizza i tempi di esecuzione delle attività didattiche, rende i concetti immediatamente fruibili agli alunni migliorando sensibilmente il processo di insegnamento apprendimento.
Buonasera,
utilizzo AI per creare percorsi in base alle diverse esigenze degli alunni o per tradurre delle verifiche/lezioni in diverse lingue simultaneamente .
Non avevo mai sentito parlare di chatgpt fino a qualche mese fa e da quel momento ho avuto la curiosità di saperne di più sull’IA e così mi sono iscritta a questo corso. Mi interessa molto poter usare l’IA nella didattica.
Buonasera, ho provato ad utilizzare l’AI per rispondere ad alcune domande relative ad equazioni e disequazioni, per farmi un’idea di come potrebbe eventualmente essere proposta in aula.
Utilizzo AI per velocizzare procedure burocratiche e per supportare le attività didattiche.
1 Attività di interfase
Io uso MAPIFY che è uno strumento utilissimo in due modi:
Il primo far vedere ai ragazzi quante informazioni si possono ricavare in tempo reale su di un determinato argomento, traducendolo in una dettagliata mappa concettuale.
Il secondo che ci si deve mai accontentare della prima risposta della AI, ma bisogna guidarla all’approfondimento e portarla sempre più alla condivisione e utilitù necessaria di supporto per un determinato argomento.
Funziona benissimo e i risultati a scuola non sono tardati ad arrivare. Le richieste sono molteplici e sempre più circostanziate e meno generiche, dettate da curiosità o gioco.
Pur utilizzando frequentemente l’AI, ritengo che sarà una sfida enorme in campo educativo, soprattutto per le nuove generazioni che nasceranno già in un mondo in cui questa tecnologia serà pervasiva. Come evitare la dipendenza dall’intelligenza artificiale? Come far capire che comunque è bello e necessario apprendere, anche se di fatto quanto si apprende non avrà una ricaduta pratica, perché saremo sostituiti anche nel lavoro dall’AI?
Buonasera,
la sfida principale legata all’integrazione dell’ia nella nostra professione è sicuramente quella della formazione. Ce n’è davvero poca, e c’è anche molta resistenza da parte di tanti docenti.
Le opportunità sono molteplici: personalizzazione della didattica, semplificazione di argomenti complessi, guida nell’elaborazione di attività, risparmio di tempo nella preparazione delle lezioni, spunti per motivare gli studenti, aiuto nella creazione di verifiche personalizzate.
Uno degli usi che più faccio dell’ia riguarda per esempio la creazione di UdA, ma anche la personalizzazione di lavori e verifiche per gli studenti con BES. Uso prevalentemente ChatGPT, e credo che sia incredibile. In ChatGPT è integrata anche Dally, che trovo utile per la generazione di immagini che attirino l’attenzione degli studenti per la prima fase didattica della motivazione.
L’intelligenza artificiale nella didattica credo comporti delle sfide complesse per noi insegnanti. Al momento la uso nella creazione di materiali personalizzati poiché ritengo possa favorire un apprendimento inclusivo, offrendo strumenti di supporto per studenti con BES. Tuttavia, l’uso dell’IA dovrebbe garantire:
affidabilità delle info
sviluppo del senso critico
qualità dei contenuti
Un esempio pratico nella pratica didattica è l’impiego di strumenti come ChatGPT per generare esercizi di comprensione su un argomento specifico, adattando un argomento specifico al livello di competenze della classe.
Attualmente sto utilizzando L’intelligenza artificiale soprattutto per creare copie simili alle verifiche che ho già creato per poter differenziare i test e devo dire che il risultato è generalmente molto buono.
Ho anche provato ad utilizzarla per creare disegni e foto a tema ma, in questo caso, il risultato è stato per lo più deludente in quanto soltanto alcune richieste vengono soddisfatte.
Spero che seguire questo corso mi possa aiutare ad utilizzare meglio le potenzialità dell’AI e ad introdurla nelle mie lezioni.
Per me la sfida principale legata all’IA è aiutare i ragazzi ad un uso consapevole. E’ uno strumento potente che può aiutarli, ma devono capire che non possono demandare all’IA. La ritengo utile anche per noi docenti, per aiutarci a preparare esercitazioni mirate, generare esercizi diversi di uno stesso tipo, sbrigare pratiche burocratiche.
Utilizzo l’IA per personalizzare ed adattare i contenuti disciplinare per gli studenti con BES. La capacità che l’IA ha nel fare questo in tempo reale mi permette di adattare continuamente e simultaneamente il metodo di insegnamento.
Essendo docente di sostegno uso spesso l’ AI per creare delle attività personalizzate per alunni Bes . Con la mia collega abbiamo creato un percorso sulle emozioni. I bambini si sono divertiti moltissimo . Se ben utilizzata l’AI aiuta a creare lezioni coinvolgenti e divertenti.
Credo che l’IA, utilizzata in maniera consapevole, possa trasformare positivamente il mondo della scuola, mettendo sempre al centro il contributo umano
Essendo docente di laboratorio Ritengo sia fondamentale implementare i contenuti teorici affiancandoli con l’utilizzo la tecnologia che oggigiorno diventa un facilitatore è uno strumento di inclusione tenendo conto dei tempi di apprensione spegnimento di ogni singolo studente per tanto l’attività pratica che ne consegue è solo il risultato di una moltitudine linea di fattori. L’aspetto tecnologico che ogni studente assimila e rende suo.
Penso che l’IA potrebbe aiutarmi a preparare lezioni coinvolgenti ed esercizi mirati e vorrei che i miei studenti capissero l’importanza di un uso consapevole di questo potente mezzo.
Un uso consapevole dell’IA renderà il processo di insegnamento-apprendimento molto più rispondente ai bisogni di ciascuno. L’IA mi consente di creare contenuti nuovi in tempi rapidi per i miei alunni di scuola primaria.
L’Intelligenza Artificiale sta rapidamente trasformando l’attività educativa, offrendo opportunità senza precedenti, ma anche ponendo sfide complesse. E’ importante per i docenti di ogni ordine e grado sviluppare una comprensione approfondita delle potenzialità e dei limiti dell’IA, così da valutare se e come integrarla nella didattica con responsabilità ed efficacia. Per gli studenti, uno dei vantaggi più significativi dell’IA è la possibilità di personalizzare l’apprendimento. I sistemi di IA possono analizzare le performance individuali degli studenti, identificare i loro punti di forza e di debolezza, e adattare il contenuto didattico di conseguenza. Questo approccio personalizzato può aiutare gli studenti a progredire al proprio ritmo, concentrandosi sulle aree in cui hanno maggiore bisogno di miglioramento.
Un esempio pratico di utilizzo della GenIA nella mia pratica didattica riguarda la creazione di attività personalizzate di supporto per alunni con difficoltà di apprendimento (DSA). Attraverso strumenti di IA, ho creato esercizi interattivi per stimolare e potenziare l’apprendimento.
In una classe particolarmente vivace e poco scolarizzata, mi è stata utile per creare lezioni che attirassero la loro attenzione anche e soprattutto durante le ultime ore di lezione.
Ho effettuato un paio di attività di letteratura inglese con i ragazzi del quinto anno. I ragazzi l’hanno utilizzata come aiuto per lo studio costruendo schemi riassuntivi. La ricerca da parte dei ragazzi mi ha permesso di mostrare loro eventuali incongruenze con quanto rielaborato dall’AI. Si sono divertiti anche a cercare la propria biografia. Questo mi ha dato modo di “metterli in guardia” dall’accettare tutto senza verificare.
Nonostante ci siano preoccupazioni etiche e alcuni rischi legati all’uso di strumenti ai, GenAI è uno strumento potente che utilizzo per creare lesson plan altamente personalizzati, pensati per soddisfare i bisogni e gli interessi degli studenti. Grazie alla sua capacità di analizzare le preferenze individuali e i livelli di competenza, posso progettare lezioni che coinvolgano gli studenti in modo significativo, facilitando l’apprendimento attivo e la partecipazione con vari materiali autentici in lingua inglese.
Inoltre, GenAI consente di co-creare conoscenze insieme agli studenti, stimolando la loro curiosità e incoraggiando attività di ricerca collaborative. Questo approccio promuove un ambiente di apprendimento in cui gli studenti non sono solo destinatari di informazioni, ma diventano protagonisti nella costruzione del sapere. Un mio studente ha creato la copertina di un libro con strumenti ai.
Un altro aspetto fondamentale è la possibilità di fornire feedback in tempo reale. GenAI aiuta a monitorare il progresso degli studenti e a rispondere immediatamente alle loro esigenze, ottimizzando l’efficacia dell’insegnamento e favorendo la crescita continua.
La motivazione è un elemento chiave nell’apprendimento, e con GenAI posso creare contenuti stimolanti e rilevanti che catturano l’interesse degli studenti, spingendoli a esplorare e apprendere in modo autonomo (vedi Humy.ai per “impossible interviews”). Inoltre, l’approccio “learning by doing” viene facilitato dalla creazione di attività pratiche e coinvolgenti che incoraggiano gli studenti a mettersi alla prova e a sperimentare concretamente le conoscenze apprese (creazione di prompt).
Infine, l’utilizzo di strumenti come Wakelet per la ricerca aiuta gli studenti a sviluppare competenze digitali e abilità di ricerca avanzate, consentendo loro di raccogliere, organizzare e condividere informazioni in modo efficace. In questo modo, GenAI diventa uno strumento versatile che non solo arricchisce il processo di insegnamento, ma supporta anche lo sviluppo delle competenze degli studenti.
L’utilizzo dell’IA mi ha permesso di svolgere le lezioni in modo coinvolgente e stimolante per i miei alunni, inoltre la mia materia (Storia dell’arte) ben si presta all’utilizzo di questo nuovo strumento, dalle visite virtuali immersive alla creazione di contenuti maggiormente fruibili dagli alunni, anche in chiave inclusiva. La possibilità di spaziare con la creatività diventa uno strumento efficace per il coinvolgimento anche di quello studente che non ha una particolare passione per la materia.
Utilizzo spesso Gemini o altre piattaforme per organizzare presentazioni delle mie lezioni di chimica inclusive, di solito poi trasferisco ed integro il lavoro con altri materiali su CANVA, infine traduco nelle lingue degli studenti stranieri. Adopero molto anche l’estensione di Google Chrome Max AI , molto utile per riassumere i video e per generare domande aperte o test a risposta multipla sugli stessi, con la possibilità anche qui di tradurre gli esercizi in più lingue velocemente.
Ad oggi l’approccio della IA nel contesto istruzione appare per lo più finalizzato a velocizzare attività di progettazione, ricerca e personalizzazione già possibili con altri strumenti. Ben vengano quindi i confronti con altri docenti sulle attività avviate utilizzando tale tecnologia. Condivido comunque con altri interventi la necessità di restare aggiornati sugli sviluppi della IA sia per cogliere nuove opportunità metodologiche che si dovessero presentare che per evidenziare eventuali aspetti controversi di tale tecnologia che molte volte “sfuggono” ai nostri studenti.
L’aspetto dell’utilizzo dell’AI che più mi ha coinvolto, almeno all’inizio, è la possibilità di
costruire UDA complete di attività a cui, forse, non avrei pensato
realizzare esaustive rubriche di valutazione del prodotto, del processo, del lavoro di gruppo
realizzare test per la valutazione
adattare i contenuti dell’UDA anche a studenti con DSA
ecc….
Le sfide che l’utilizzo dell’AI pone sono tante:
imparare a gestire gli strumenti in base a obiettivi didattici specifici, per sviluppare competenze
specifiche, senza cadere in un uso acritico, dettato dall’entusiasmo del momento
non dare per scontata la sua attendibilità
aver chiaro che occorre salvaguardare sempre privacy e copyright
tener conto anche della sostenibilità (i consumi di energia dell’AI sono elevati e destinati ad aumentare in maniera esponenziale nel tempo)
Attualmente, se usato da profani, lo strumento si trova tra l’incudine dell’insipienza e il martello della cultura.
In altre parole, come supporto, assistente, fornitore di spunti, correttore, trainer ha una forza d’urto dirompente rispetto a quanto c’è stato fino ad ora e potenzialità altissime e sinergiche alle attività didattiche, sia lato docente che lato alunni; nel caso di uso meramente generativo in sostituzione della comunque necessaria applicazione di studio potrebbe portare a scenari negativi rispetto all’apprendimento e all’acquisizione di competenze.
Ad ogni modo, lo strumento di giorno in giorno si evolve a vista d’occhio per cui ciò che oggi può sembrare verità nel giro di poco tempo può essere sconfessato, nel bene e nel male.
Sto imparando ad usare l’IA soprattutto come strumento di supporto nel lavoro del docente di preparazione di lezioni, semplificazione di testi, integrazione di esercizi, personalizzazione di percorsi, creazione di contenuti anche grafici. Mi è stata utilissima chatGPT, imparando a formulare i prompt di attivazione e i prompt ricorsivi si riescono ad ottenere contenuti di qualità, che poi velocemente completo e utilizzo a lezione.
Ho provato ad usare l’IA in una mia classe quinta, creando con MIZOU un chatbot che aiutasse i miei alunni a ripassare i contenuti svolti a lezione. L’ho trovato un esperimento molto interessante, per la possibilità di leggere la conversazione di ogni alunno e la valutazione fatta dall’IA sulla loro abilità ed efficacia comunicativa. Penso che strumenti di queto tipo siano utilissimi come supporto allo studio; ho concluso l’attività chiedendo ad ogni studente un momento di riflessione personale con la compilazione di una griglia KWL adattata al mio contesto: prima colonna come “questo lo sapevo già”, seconda colonna come “questo l’ho imparato o approfondito grazie all’IA”, terza colonna come “questo vorrei impararlo / investigarlo”.
Penso che l’introduzione nella scuola dell’IA per il docente possa rappresentare una valida opportunità e prospettiva. Il docente dovrebbe avere le competenze necessarie per poter utilizzare gli strumenti per sviluppare e accrescere metodi d’insegnamento. Il cambiamento all’interno delle istituzioni scolastiche deve coinvolgere due aspetti fondamentali: la formazione e il metodo; solo attraverso un uso consapevole dell’IA si può avere un’evoluzione e una trasformazione del mondo della scuola.
L’utilizzo dell’ IA può trasformare il mondo della scuola, ma solo attraverso un uso consapevole e responsabile senza sostituirsi totalmente al docente o agli studenti
Ho sperimentato Gemini e Chatgpt per creare verifiche di matematica ma non sono rimasta soddisfatta del risultato che conteneva diversi errori.
L’ascolto del webinar mi ha fatto riflettere sul fatto che l’IA mi potrebbe essere di supporto soprattutto per generare linguaggi diversi con cui presentare i contenuti. In genere spendo molto tempo per pensare a materiali adatti alle esigenze di studenti BES o con DSA.
E’ anche vero che le piattaforme da me sperimentate, come ALGOR Education, mentimeter o Kahoot, hanno funzionalità gratuite limitate.
Trovo poi molto interessante l’idea di usare l’IA per educare alle giuste domande. Oggi ritengo che gli studenti abbiano un approccio al sapere piuttosto passivo. Proprio in ambito matematico è molto difficile far capire loro come procedere per risolvere un esercizio proprio per la difficoltà che fanno nel porsi domande del tipo “che oggetto matematico ho davanti? Quali operazioni individuo? Quali sono le regole di calcolo di queste operazioni?”… e cosi via.
L’ intelligenza artificiale è utile per creare dei processi di apprendimento personalizzati per gli studenti e per il loro potenziamento . Importante è anche lo sviluppo immediato della creazione di contenuti innovativi , progetti ed articolazione delle fasi delle lezioni. Ho utilizzato l’ IA per attività di ricerca sulla storia e per la creazione di nuovi percorsi di apprendimento per le classi del triennio.
Va tenuto presente che quando parliamo di IA occorre fare molta attenzione quando utilizziamo questi chabot in particolare in merito problemi di privacy e copyright che possono sorgere. Il problema etico è importante e necessario perchè le aziende di intelligenza artificiale per proteggere il loro vantaggio competitivo, non condividono i dati utilizzati per addestrare i propri modelli .
L’uso dell’intelligenza artificiale nella pratica didattica rappresenta una straordinaria opportunità per rendere l’apprendimento più coinvolgente, motivante ed inclusivo. Grazie alla personalizzazione dei contenuti, l’AI può adattarsi alle esigenze specifiche di ogni studente, offrendo materiali su misura e promuovendo un’esperienza educativa più attiva.
Ritengo che le principali sfide siano la verifica dell’affidabilità dei contenuti, questioni etiche e la necessità di formazione digitale. Queste tecnologie offrono strumenti innovativi per creare materiali didattici personalizzati e rendere l’apprendimento più accessibile e coinvolgente. Da docente di chimica penso, ad esempio, alla possibilità di generare simulazioni di reazioni chimiche o modelli tridimensionali di molecole, strumenti che possono rendere più chiari concetti astratti e complessi per gli studenti. Vedo un grande potenziale nell’utilizzo dell’IA per supportare lo studio della chimica, ad esempio attraverso un assistente virtuale che possa rispondere alle domande degli studenti in tempo reale, adattando il livello di difficoltà delle spiegazioni alle loro esigenze.
Uso l’intelligenza artificiale soprattutto per creare in maniera molto rapida materiali di ripasso per i miei studenti. Finora ho usato soltanto Gemini e Copilot. All’inizio ho dovuto migliorare il mio approccio, soprattutto nella formulazione dei prompt. Continuerò ad utilizzare l’IA anche per altri scopi, soprattutto quelli burocratici, per risparmiare tempo. Non ho ancora utilizzato chatbot, sono ancora piuttosto scettica e credo che non sia da sottovalutare l’aspetto privacy.
Ho sperimentato l’IA per un progetto eTwinning. Ho usato chatgpt. E’ stato molto interessante. Certo non si può sostituire al docente, nè allo studente che deve farne un uso consapevole
L’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa (GenIA) offre sia opportunità che sfide significative.
Principali opportunità: Personalizzazione dell’apprendimento. La GenIA consente di adattare i contenuti didattici alle esigenze individuali degli studenti, migliorando l’inclusione e l’efficacia educativa.
Supporto nella creazione di materiali. Utilizzo la GenIA per generare rapidamente materiali didattici, quiz e verifiche, ottimizzando il tempo dedicato alla pianificazione. Sviluppo delle competenze digitali. L’uso della GenIA in classe promuove l’acquisizione di competenze digitali sia per i docenti che per gli studenti, preparando meglio alle sfide future. Principali sfide: Formazione continua. È essenziale acquisire competenze specifiche per integrare efficacemente la GenIA nella didattica. Valutazione critica dei contenuti. La GenIA può produrre informazioni inesatte; pertanto, è fondamentale sviluppare la capacità di analisi critica sia negli studenti che nei docenti.
In generale, penso che l’uso di Math Tutor possa essere molto utile, ma dovrebbe essere integrato con il lavoro in aula e un buon monitoraggio.
Smanettona e appassionata di tecnologie da sempre, ho iniziato a utilizzare l’IA generativa almeno tre anni fa. Appena si è iniziato a parlare di ChatGPT ho subito percepito che questo nuovo tipo di IA poteva rappresentare una rivoluzione destinata a trasformare profondamente la professione docente dal lesson planning alla creazione di nuovi materiali didattici personalizzati rivolti agli alunni con BES fino alla progettazione di verifiche. Senza dimenticare l’aiuto che l’IA può fornire nell’automatizzazione di processi spesso noiosi e molto dispendiosi in termini di tempo come la redazione di verbali ecc…
Ritengo fondamentale però che i docenti siano adeguatamente formati perché spesso nel mio piccolo ho registrato una certa inconsapevolezza riguardo ai rischi (anche etici) di un utilizzo eccessivamente “spregiudicato” di questo potentissimo strumento.
Negli ultimi tre anni ho sperimentato molto e ho provato vari strumenti: ChatGpt, NotebookLM, Panquiz, Gemini, Algor, Copilot, Mizou, Quizzizz per citarne solo alcuni in funzione di quello che desideravo ottenere, ma specialmente per riassumere, creare mappe e immagini e per la realizzazione di verifiche formative. Prossimamente vorrei testare la funzione di creazione di podcast di NotebookLM di Google…
Penso che l’introduzione nella scuola dell’IA per il docente e per gli studenti possa rappresentare una valida opportunità anche se occore fare molta attenzione a diversi aspetti.
Ho visto l’utilizzo dell’IA per la prima volta all’interno di un progetto Etwinning e da lì è nata la curiosità di provarlo e applicarlo alle mie esigenze. Ho così iniziato a provare ChatGPT per generare esercizi di varie tipologie per la comprensione di testi e sono stata stupita dalla velocità di restituzione. Sono quindi molto curiosa di imparare a gestire questa risorsa che apparentemente consente di risparmiare molto tempo, ma al contempo spaventa. In particolare, mi preoccupa l’uso dell’IA da parte degli studenti, se non adeguatamente istruiti e preparati ad un uso consapevole.
La sfida per i docenti sarà consolidare ulteriormente la propria professionalità in termini disciplinari ed educativi per poter utilizzare al meglio le potenzialità dell’AI.
Un aiuto potrebbe essere, per gli allievi BES, la realizzazione di mappe da completare (cloze).
L’integrazione dell’Intelligenza Artificiale Generativa nella professionalità docente presenta diverse sfide e opportunità:
Sfide
1. Formazione e competenze digitali – I docenti devono acquisire nuove competenze per utilizzare efficacemente gli strumenti basati su GenIA.
2. Etica e affidabilità delle informazioni – La GenIA può generare contenuti errati o distorti, richiedendo un controllo critico da parte degli insegnanti.
3. Ruolo del docente – L’intelligenza artificiale non deve sostituire l’insegnante, ma supportarlo, mantenendo la centralità della relazione educativa.
Opportunità
1. Personalizzazione dell’apprendimento
2. Automazione delle attività ripetitive
3. Stimolo alla creatività
Ho usato ChatGPT per creare esercizi personalizzati e per creare immagini che mi fornissero la base e lo stimolo per avviare la lezione.
Mi viene in mente che come insegnante di inglese potrei usare ChatGPT o un altro modello generativo per creare dialoghi personalizzati per ogni studente in base al loro livello di competenza. Gli studenti potrebbero interagire con il chatbot per esercitarsi nella conversazione, ricevendo feedback immediato e suggerimenti di miglioramento. Credo che potrebbero farlo a casa, come potenziamento. Non ho ancora usato la GenIA in questo modo.
L’introduzione dell’IA dovrà costringere la scuola a cambiare in parte il suo modo di lavorare. Come tutti gli strumenti può avere un uso sia positivo che negativo. Come docenti, dobbiamo prendere atto di questo cambiamento e adattare il nostro modo di lavoro. Ad esempio anche l’introduzione di internet ci ha costretto a scontrarci con la possibilità che la versione di latino venisse copiata. Dobbiamo perciò educare gli studenti ad un uso ragionato e consapevole della IA. Può essere utile per liberarci da parte di alcuni lavori che richiedono “bassa manovalanza” e che una IA può fare in poco tempo. Essa però costituisce un aiuto ad esempio nella personalizzazione degli apprendimenti. Uno degli aspetti che trovo invece più affascinanti è la capacità creativa.
Sono ancora in fase formativa; colgo la potenzialità della AI ma ne temo ancora molto l’aspetto etico e soprattutto la scarsa preparazione di noi docenti.
Confido che questo corso, come altri che seguo, possa aiutarmi nella mio lavoro.
grazie
Integrare l’intelligenza artificiale generativa nella nostra attività di docenti, ritengo sia una bellissima opportunità, sia per interessare e coinvolgere i nostri alunni, sempre più allergici alle solite lezioni frontali, sia per progettare lezioni adatte agli alunni BES, consentendoci quindi di operare un’effettiva inclusione.
Non vedo l’ora di imparare ad utilizzare pienamente gli strumenti di IA e vedere gli effetti sugli alunni delle mie classi.
le mie esigenze didattiche sono in linea con quelle degli altri insegnanti
Vedo l’AI come un supporto pratico molto interessante nello snellire aspetti organizzativi ( struttura lezione, mappe, planning, etc..) e come aiuto nel lavoro ( preparazione compiti in classe).
Non mi convince la produzione di immagini, data la non verificabilità limitata dell’esattezza dei risultati.
Trovo che il lavoro più importante da fare sia aiutare i ragazzi a capire cosa NON è l’AI: qualcuno che lavora al posto loro in tutto deresponsabilizzandoli del loro lavoro ( vedi riassunti svolti con l’AI che talvolta sembrano di libri diversi da quelli richiesti)
Ho provato a usare ChatGPT e Gemini per far generare una verifica di statistica per la mia classe prima ma purtroppo il risultato che ho ottenuto non mi ha molto soddisfatto perché chiedevo di inserire esercizi che partissero dall’ossevazione di grafici ma non sono riuscita a farli mettere.
Molto probabilmente non sono stata io in grado di fare le richieste correttamente.
Spero con questo corso di imparare a usare meglio questa risorsa.
Penso che l’uso dell’IA possa essere utile nell’isegnamento per dare nuovi spunti didattici e verificare nuove competenze degli studenti. Potrebbe essere interessante chiedere agli studenti di generare con IA verifiche o esercizi su determinati argomenti per vedere se sono in grado di dare le indicazioni corrette allo scopo. Oppure dare agli studenti delle risoluzioni create con IA e chiedere loro di verificare se sono corrette (mi è già capitato più volte di riscontrare errori nella risoluzione di particolari esercizi da parte dell’IA).
Ho utilizzato IA per google maps per geografia, per diversificare il materiale didattico per i Bes e anche per Google moduli.
Mi piacerebbe imparare ad utilizzarla per le mappe mentali, per google moduli e per creare delle sintesi .
Penso che l’Ai possa essermi di aiuto per progettare piani di lezione personalizzati che si adattano al ritmo e allo stile di apprendimento di ogni studente, soprattutto con i bambini BES.
Premetto di partire da sotto zero per quanto riguarda l’uso dell’IA. Quindi sono in fase di apprendimento basico.
Premetto che non mi piace l’A.I., ma bisogna imparare ad utilizzarla anche nella didattica.
Gli studenti dovranno confrontarsi sempre più con questa tecnologia.
Ho sempre pensato che ciò che uno studente sa, si vede dalle domande che fa e non dalle risposte che dà.
Ben vengano i ChatBot!
Il ruolo del docente è guidare alla formulazione di prompt e stimolare la valutazione critica della risposta ottenuta.
Per introdurre alcuni argomenti (definizione di logaritmo, concetto di funzione) ho chiesto agli studenti, divisi in gruppi, di interrogare ChatGpt.
Successivamente, abbiamo esaminato sia le domande, sia le risposte per vedere le analogie e le differenze e concordare una definizione comune.
Insegno matematica in un professionale alberghiero.
Dopo aver svolto un modulo di statistica, mi sono accordata con i colleghi di alimenti e di accoglienza per far creare agli studenti infografiche riguardanti le malattie connesse con l’alimentazione e i New Green Hotel.
Per la ricerca dei dati, ho suggerito agli alunni di utilizzare Perplexity, che fornisce anche il link ai siti WEB che ha consultato, permettendo di valutarne l’affidabilità.
Che dire?
Piaccia o no, l’A.I. esiste; sta a noi insegnanti sfruttarne le potenzialità.
E-tivity 1
Metariflessione
Dopo il primo webinar, ti proponiamo una riflessione:
Quali ritieni siano le principali sfide e opportunità legate all’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa nella professionalità docente?
Ritengo che le principali sfide legate all’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa nella professionalità docente siano:
• l’accesso e la disuguaglianza: l’adozione diffusa dell’AI richiede infrastrutture tecnologiche avanzate. In molte aree, soprattutto in regioni meno sviluppate, l’accesso a queste tecnologie può essere limitato per alcune famiglie e quindi per alcuni studenti, creando un divario tra studenti e docenti;
• formazione e adattamento dei fruitori: in particolare i docenti devono essere formati all’uso delle nuove tecnologie e adattarsi ai cambiamenti. Questo richiede tempo, risorse e motivazione;
• etica e privacy: l’uso dell’AI solleva questioni etiche relative alla privacy (di tutti e in particolare degli studenti), ai bias algoritmici e alla trasparenza delle decisioni prese dalle macchine;
• dipendenza dalla tecnologia: un’eccessiva dipendenza dall’AI potrebbe ridurre l’interazione umana, fondamentale nel processo educativo.
A fronte di queste sfide, l’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa nella professionalità docente apre la via a varie opportunità, le principali sono:
• personalizzazione dell’apprendimento: l’AI può analizzare i dati degli studenti per offrire percorsi di apprendimento personalizzati, adattati ai bisogni individuali, offrendo l’opportunità di migliorare l’efficacia dell’insegnamento;
• automatizzazione delle attività: l’AI può automatizzare compiti amministrativi e di routine, permettendo ai docenti di concentrarsi maggiormente sull’insegnamento e sul supporto agli studenti;
• risorse educative avanzate: l’AI può generare contenuti educativi di alta qualità, come simulazioni, esercizi personalizzati e feedback immediati, arricchendo l’esperienza di apprendimento;
• accesso potenzialmente globale alla conoscenza: l’AI può abbattere barriere linguistiche e culturali, permettendo un accesso più ampio e diversificato alle risorse educative globali.
Indica almeno un esempio pratico di come hai adottato (o potresti utilizzare) la GenIA per migliorare la tua pratica didattica o per affrontare un aspetto specifico (didattico, istituzionale, organizzativo, relazionale, personale ….).
Trovo molto interessante la possibilità di creare piani di lavoro e materiali diversificati sia a scopo inclusivo (vedi PEI, PDP, motivazione) sia a scopo pluridisciplinare.
L’ AI la potrei utilizzare per creare dei video ai quali applicare delle domande ai cui gli studenti devono rispondere. In classe potrei chiedere loro di porre domande da condividere con i compagni. A fine di una Unit potrei chiedere loro di costruire una lista dei contenuti principali della Unit.
Ho utilizzato l’IA e in particolare ChatGPT per creare frasi di analisi logica da inserire in una verifica, per correggere dei riassunti presi da un libro di testo. Ammetto che è molto utile e dà degli spunti interessanti.
Trovo particolarmente interessante il potenziale della GenIA nel supportare gli studenti nello studio autonomo. Un esempio concreto è l’impiego di chatbot educativi, come quelli basati su ChatGPT, che possono rispondere alle domande degli studenti su specifici argomenti, spiegare concetti complessi in modo semplificato e proporre esercizi personalizzati. Questo strumento rappresenta un valido supporto per l’apprendimento autonomo, consentendo agli studenti di ricevere aiuto anche al di fuori dell’orario scolastico.
Un’altra applicazione pratica molto utile riguarda la creazione automatizzata di quiz interattivi basati sul programma svolto in classe. Con l’ausilio della GenIA, i docenti possono generare test personalizzati in pochi minuti, facilitando la valutazione formativa e adattando i materiali alle esigenze specifiche degli studenti.
In conclusione, l’IA generativa è una risorsa potente per migliorare la qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento. Tuttavia, il suo utilizzo deve essere consapevole e sempre complementare alla figura del docente, che rimane insostituibile nel processo educativo.
Ho voluto provare la ricorsivita di ChatGbt chiedendo di preparare una verifica suggerendo argomento, tempi di esecuzione, numeri esercizi. Poi ho chiesto di inserire un esercizio di difficoltà superiore, infine ho chiesto di generare la griglia di valutazione.
Il primo approccio avuto nella didattica l’ho avuto grazie ai miei studenti. Hanno, come tanti altri, iniziato a cercare risposte e far realizzare degli elaborati all’AI per lo svolgimento dei compiti a casa.
Il risultato, purtroppo per loro, non è stato dei migliori per tanti motivi.
Proverò ad utilizzarla per la creazione di slide di supporto all’azione didattica, perché penso possa snellire e semplificare almeno il nostro lavoro di ricerca. Sarà contemporaneamente un utile strumento per spiegare, ulteriormente, agli studenti quanto sia importante verificare le foto e l’attendibilità di quanto riportato dall’AI.
L’intelligenza artificiale generativa offre grandi opportunità per i docenti, ma presenta anche alcune sfide. Da un lato, è necessario sviluppare competenze digitali e affrontare questioni etiche come la protezione dei dati. Dall’altro, l’IA può migliorare la didattica, rendendola più personalizzata, inclusiva ed efficace.
Un esempio concreto del mio utilizzo riguarda la creazione di materiali didattici su misura, come quiz e attività interattive, risparmiando tempo e rendendo le lezioni più coinvolgenti. Inoltre, l’IA mi aiuta nell’organizzazione del lavoro, automatizzando compiti ripetitivi e permettendomi di concentrarmi meglio sugli studenti.
Se usata con consapevolezza, l’IA è un valido alleato per innovare l’insegnamento e migliorare la gestione del tempo e delle risorse.
Buongiorno, per la prima volta mi avvicino al mondo dell’intelligenza artificiale e guardando la registrazione del primo incontro mi é chiaro che ha moltissime potenzialità. Si può utilizzare per pianificare intere uda o semplici lezioni, creare esercizi o verifiche su determinati argomenti adattandoli agli studenti bes e la si può usare anche per tradurre dei testi. Un aspetto che mi ha incuriosito e che spero venga approfondito nei prossimi incontri é la possibilità di far conoscere all’IA i contenuti del libro di testo adottato da cui partire per elaborare un prodotto.
Gli usi che immaginavo, e che il vostro incontro mi ha confermato, si limitano tuttavia a un utilizzo personale dell’IA. Una sfida a cui vado incontro è quindi capire come utilizzarla anche in classe con gli alunni.
Un esempio di come potrei utilizzare l’IA è la creazione di esercizi di grammatica spagnola con cui ampliare le esercitazioni, spesso limitate, presenti nel libro di testo. Oppure potrei provare a chiedergli di adattare una verifica, già preparata in precedenza, per degli alunni DSA. Sarebbe interessante vedere come la modifica e di quanto differisce dalla mia versione semplificata.
Ho tentato di effettuare qualche sperimentazione per capire come funziona l’IA e, in maniera forse semplicistica, la accosto ai Power point che facevo inserendo nel percorso varie funzionalità visiva, sonora, ecc.. Secondo me tra qualche tempo diventerà un mezzo essenziale.
L’IA può essere di aiuto nella creazione di materiali didattici innovativi, può snellire molte attività di routine, liberando tempo prezioso per il docente che può dedicarsi all’interazione con gli studenti e alla progettazione didattica. Come coordinatrice di classe uso l’IA per predisporre i verbali, e come docente ho organizzato lezioni su argomenti interdisciplinari e attività laboratoriali
L’intelligenza artificiale ha il potenziale di elevare significativamente la qualità dell’istruzione, fornendo esperienze di apprendimento personalizzate e coinvolgenti e preparando gli studenti alle sfide future.
Penso che l’Ai possa essermi di aiuto per progettare piani di lezione personalizzati che si adattano al ritmo e allo stile di apprendimento di ogni studente
Al momento sono ancora fermo alle modalità pre-intelligenza artificiale, quindi per ora non ho adottato questa opportunità durante le lezioni.
Sicuramente è un aspetto importante che dovrà essere introdotto nell’ambito dell’insegnamento anche per cercare di stimolare e coinvolgere maggiormente gli studenti.
L’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa nella professionalità docente presenta diverse sfide e opportunità che meritano di essere esplorate.
### Sfide:
1. **Formazione e competenze**: Gli insegnanti potrebbero necessitare di una formazione adeguata per comprendere e utilizzare efficacemente l’IA generativa. La mancanza di competenze digitali può rappresentare un ostacolo.
2. **Affidabilità e bias**: L’IA generativa può produrre contenuti imprecisi o influenzati da bias. Gli insegnanti devono essere in grado di valutare criticamente le informazioni generate e distinguere tra contenuti utili e fuorvianti.
3. **Privacy e sicurezza**: L’uso di tecnologie basate su IA solleva preoccupazioni riguardo alla privacy degli studenti e alla sicurezza dei dati. È fondamentale garantire che le informazioni sensibili siano protette.
4. **Depersonalizzazione**: C’è il rischio che l’uso eccessivo di IA possa portare a un’insegnamento meno personalizzato, riducendo l’interazione umana e il supporto emotivo che gli studenti possono ricevere dagli insegnanti.
5. **Resistenza al cambiamento**: Alcuni docenti potrebbero essere riluttanti ad adottare nuove tecnologie, preferendo metodi tradizionali di insegnamento. È necessario un cambio di mentalità e una cultura dell’innovazione.
### Opportunità:
1. **Personalizzazione dell’apprendimento**: L’IA generativa può aiutare a creare esperienze di apprendimento personalizzate, adattando i contenuti e le attività in base alle esigenze individuali degli studenti.
2. **Supporto alla creazione di contenuti**: Gli insegnanti possono utilizzare l’IA per generare materiale didattico, come quiz, esercizi e risorse multimediali, risparmiando tempo e aumentando l’efficacia dell’insegnamento.
3. **Analisi dei dati**: L’integrazione dell’IA può fornire agli insegnanti strumenti per analizzare le performance degli studenti e identificare aree di miglioramento, consentendo interventi più mirati.
4. **Stimolo alla creatività**: L’IA generativa può fungere da partner creativo, offrendo nuove idee e approcci per l’insegnamento e incoraggiando gli educatori a esplorare metodi innovativi.
5. **Accesso a risorse globali**: Grazie all’IA, gli insegnanti possono accedere a una vasta gamma di risorse educative e collaborare con colleghi di tutto il mondo, ampliando le loro prospettive e pratiche didattiche.
In conclusione, l’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa nella professione docente presenta una serie di sfide significative, ma anche opportunità entusiasmanti che, se affrontate con attenzione, possono contribuire a un insegnamento più efficace e a un apprendimento più coinvolgente per gli studenti.
Ritengo che l’IA nella pratica didattica possa essere molto utile sotto numerosissimi punti di vista, in particolare, come si diceva nel webinar, possa dare utili spunti per la programmazione di una didattica che sia il più possibile inclusiva, che tenga conto dei vari stili di apprendimento presenti in una classe. Ritengo quindi che l’IA permetta al docente di integrare la sua metodologia classica con nuovi strumenti, possa dargli nuovi punti di vista per progettare la sua lezione.
molto interessante tutto: la lezione ma anche i commenti di tutti i colleghi che spingono ad implementare anche verso aree non ancora esplorate nè pensate… buona formazione sempre!
Le principali opportunità a mio parere sono:
– l’IA può aiutare a creare percorsi di apprendimento personalizzati. Utilizzando strumenti di IA generativa, un insegnante può elaborare materiale didattico su misura per le esigenze di studenti con diversi stili di apprendimento o livelli di abilità;
– riduzione del carico di lavoro per i docenti attraverso l’automazione. Un software di IA può generare quiz e test automatici, liberando tempo per l’interazione diretta con gli studenti;
– stimolare la creatività nel processo di insegnamento. Un insegnante può utilizzare un’IA per brainstorming di nuove idee per progetti scolastici o attività di gruppo.
Invece le principali sfide sono:
– resistenza al cambiamento: alcuni docenti potrebbero essere riluttanti ad adottare nuove tecnologie e preferire i metodi tradizionali , non riconoscendo il valore dell’IA generativa.
– etica e privacy: l’uso di IA generativa solleva molte preoccupazioni riguardo alla privacy degli studenti e all’uso etico dei dati.
– affidabilità e accuratezza: gli strumenti di IA generativa possono produrre informazioni errate o fuorvianti. Un docente che utilizza un generatore di testi per preparare materiali didattici potrebbe non accorgersi di errori nei contenuti, rischiando di diffondere informazioni sbagliate agli studenti.
L’IA potrebbe essermi utile per la creazione di presentazioni, mappe, esercizi e per la semplificazione di alcuni contenuti destinati ad alunni NAI o con BES.
Io l’ho utilizzata una sola volta per confrontare un riassunto da me svolto con quello generato dall’IA; il riassunto doveva ridurre il numero di parole utilizzate alla metà.
Insegno in una classe quinta di un istituto tecnico ed sto usando ChatGPT per preparare i miei studenti al colloquio dell’Esame di Stato. Ho cercato i possibili collegamenti con le varie discipline tecniche. L’ho trovato molto utile.
Ho trovato utile, fin ora nell’insegnamento di biochimica, fare degli schemi riassuntivi di argomenti variegati e relativamente complessi ma ora, dopo aver visto la vostra presentazione, ho pensato di costruire una vera e propria unità didattica e ” sperimentarla” come lezione, anche su un argomento di chimica organica relativamente articolato.
Ho iniziato ad utilizzare l’IA durante il TFA lo scorso anno. E’ stata veramente molto utile per velocizzare alcuni avori che ci venivano richiesti, considerando che, dovendo lavorare, studiare e continuare ad avere una vita, restava davvero poco tempo per fare qualsiasi cosa. Sto continuando ad utilizzarla anche quest’anno che sono in anno di prova per mettere a punto le mie attività. Trovo le varie app a disposizione molto utili; occorre utilizzarle in maniera corretta e sempre adottando spirito critico.
Ho apprezzato gli importanti suggerimenti per un prompting ottimale
Ho trovato utile considerare, insieme agli alunni, questi aspetti dell’intelligenza artificiale generativa per vederla come nostra alleata per la didattica.
Ho già usato l’IA in varie occasioni per preparare presentazioni o questionari. In ambito giuridico non ho riscontrato, almeno per il momento, quella precisione e correttezza necessari per predisporre questionari efficaci. Probabilmente perché le conoscenze utilizzate dall’IA si basano molto sul diritto anglosassone che per tanti aspetti non coincide con quello italiano.
L’IA potrebbe rivoluzionare la didattica, ad esempio migliorando l’esperienza di apprendimento per gli studenti e rendendo il lavoro dei docenti più efficiente. Con l’IA è possibile adattare il materiale didattico e le attività per soddisfare esigenze specifiche degli alunni, può supportare gli studenti con disabilità, ad es. per chi ha difficoltà visive può essere utilizzata per la lettura di testi. E’ inoltre possibile creare giochi educativi interattivi in modo da rendere l’apprendimento più divertente e coinvolgente.
L’IA è un potente mezzo per migliorare l’istruzione rendendola più personalizzata, interattiva e accessibile senza però sostituire gli insegnanti ma supportandoli nel loro lavoro.
Le principali sfide legate all’integrazione dell’IA nella professionalità docente includono la necessità di sviluppare competenze per utilizzare efficacemente questi strumenti, la gestione gestione delle preoccupazioni legate alla privacy dei dati e la garanzia che l’IA supporti e non sostituisca il ruolo umano nell’insegnamento.